Dopo il “no” per Italia-Samoa il presidente del CONI parla di “scelta sbagliata”. Il Comune di Palermo promette cambiamenti
“La Lega e la società potevano chiedere tutte le garanzie necessarie, ma dire un no aprioristico è una scelta sbagliata”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato così questa mattina la scelta della Lega Serie A di dare un parere negativo alla possibilità di far giocare allo stadio Barbera di Palermo il test match di rugby tra Italia e Samoa in programma a novembre.
Malagò ha parlato a margine della conferenza stampa di bilancio dell’attività antidoping Coni-Nado: “A Roma è stato dimostrato con due squadre che giocano il sabato e la domenica in campionato, che si possono giocare delle partite del Sei Nazioni. Se anche il sistema sport e Paese non dà una mano… Non mi risulta che in Sicilia ci siano tante iniziative per promuovere lo sport. E’ una scelta sbagliata”.
“E’ opportuno – aggiunge poi Malgò – che chiunque abbia responsabilità in questa vicenda rifletta maggiormente sulle sue ricadute negative in termini di immagine e di indotto economico e sociale, in una Palermo che proprio quest’anno ambisce a candidarsi città dello Sport”.
Infine anche il Comune di Palermo prende atto con rammarico della vicenda dopo il “no” della Lega Calcio che ha infatti inviato una lettera nella quale si sostiene “l’assoluta incompatibilità del periodo indicato con il calendario calcistico della Serie A”, paventando gravi danni al campo erboso. “L’esperienza delle passate stagioni – afferma infatti la Lega Calcio – in cui alcuni impianti di Serie A sono stati temporaneamente impiegati per gare di rugby, ha dimostrato l’impossibilità di un totale recupero del manto erboso a pochi giorni da un incontro impegnativo come un match di rugby”. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha però fatto sapere che si sta così perdendo una importante occasione per Palermo, e hanno deciso che, al rinnovo della concessione dello Stadio Renzo Barbera, si inserirà una clausola che garantisca al Comune la possibilità di utilizzare l’impianto per alcune manifestazioni sportive non calcistiche a livello nazionale.
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