Uno studio rivela che la paura degli infortuni e le maggiori opzioni sportive hanno fatto calare il numero di giovani rugbisti
La palla tonda in Nuova Zelanda non ha più fascino di quella ovale, ma fa meno paura. Clive Pope è un docente della Waikato University e ha studiato un po’ di dati in questi anni per la NZRU e ha parlato al New Zealand Herald di questi numeri: nel 2010 nella fascia 13-18 anni c’erano 44mila giocatori (in tutto il Paese? O solo in un’area specifica? Non è chiaro), numero ora sceso a 41.800. Più limitato il calo nelle scuole secondari, con il Secondary Schools Sports Council che ha registrato una partecipazione al rugby scesa da 29.203 sempre nel 2010 ai 28.794 dello scorso anno.
I motivi? Due sostanzialmente: una maggiore scelta tra le opzioni sportive e la paura degli infortuni. La disciplina che più ne beneficia è il calcio, con una crescita del suo bacino di circa il 10%. La NZRU ha fatto sapere che studierà immediatamente delle misure.
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