L’IRFU pubblica il documento annuale consuntivo. Una riflessione su cosa fanno gli altri e quello che (non) facciamo noi
Gli anglosassoni lo chiamano Annual Report. Noi, un po’ sbrigativamente, lo pensiamo “solo” come il bilancio economico. Che è vero, ma è appunto una traduzione parziale. Perché il bilancio economico è la parte più ampia e consistente di quel tipo di documento ma forse non è la più importante, con i numeri e i conti che alla fine sono la traduzione pratica e concreta di quelli che sono gli obiettivi che lo stesso Report si prefigge.
Lo scorso venerdì l’IRFU ha pubblicato il suo Annual Report (lo potete trovare qui) dove si trova il bilancio economico preventivo della federazione irlandese ma che contiene anche i risultati raggiunti e mancati rispetto agli obiettivi che la stessa istituzione si era data nell’arco temporale di un anno. La stessa cosa che fanno in Inghilterra, Galles, Scozia e nelle più grandi federazioni dell’Emisfero Sud. Le forme magari possono variare un poco da paese e paese ma il succo alla fine non cambia: linee “politiche”, obiettivi passati e futuri, risultati raggiunti o mancati, conclusioni e poi il bilancio economico. Senza dimenticare gli interventi scritti di presidente e CEO a corollario.
Ne scriviamo perché da noi una cosa simile non si è (ancora) vista. Un documento annuale in cui si fa la fotografia del momento con un occhio all’immediato passato e al futuro più vicino è un qualcosa di inusitato alle nostre latitudini, d’altronde fino a un paio d’anni fa la FIR non rendeva nemmeno pubblici i propri bilanci. Intendiamoci, non era tenuta a farlo, le norme di allora non lo rendevano obbligatorio. Però.
Oggi i bilanci consuntivi 2011 e 2012 sono consultabili qui, quello 2013 dovrebbe essere pubblicato dopo l’estate ma la loro forma è molto diversa da quella di irlanda, Galles, eccetera eccetera. Lì è un documento snello. con voci ben chiare e capitoli di spesa facilmente comprensibili da chiunque, da noi invece pr districarsi bisogna avere una formazione tecnica. Si possono intuire e capire alcune voci ma a volte i capitoli di spesa sono spacchettati in mille rivoli e per poterle riunire bisogna essere dei commercialisti o quasi.
Un esempio: qualche tempo fa, parlando di alcuni dati estrapolati da bilanci preventivi e consuntivi FIR, avevamo trattato la differenza Tra i soldi investiti nell’Alto Livello e nel Rugby di Base da paret della federazione. Molti di voi chiedevano il “costo” delle Zebre ma una voce “Zebre” completa ed esaustiva nei documenti disponibili non c’è.
Il motivo? Noi crediamo che sia banalmente culturale. Quello di presentare delle versioni “light” dei bilanci, con voci chiare e documenti riassuntivi non fa parte del nostro dna. Non ancora almeno. Il giorno che lo faremo non sarà mai troppo tardi perché poche cose meglio di quei documenti possono spiegare cosa una gestione fa o non fa, con i perché che eventualmente ne conseguono. Un esercizio di trasparenza che può oltretutto stimolare dibattiti produttivi sul come e sul dove indirizzare il movimento.
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