Il Presidente del Cus Padova vuole spiegazioni sulla mancata nomina a consigliere e su una spesa da 440.000€
“Vista la situazione dell’impiantistica sportiva delle oltre 500 società italiane, credo sia difficile sostenere che l’intervento più urgente di questi tempi, sia stato la realizzazione dell’impianto in sintetico a favore del Calvisano”. Il Presidente del Cus Padova Roberto Zanovello dalle pagine del Gazzettino torna all’attacco di Gavazzi. Questa la premessa: Zanovello doveva entrare nel Consiglio Federale come primo dei non eletti per prendere il posto lasciato dopo lascomparsa di Besio lo scorso gennaio. Ed effettivamente vi entra, salvo poi essere subito dichiarato decaduto in quanto incompatibile con la carica di Presidente del Cus Padova. E nemmeno rinunciare a questa carica era bastato, al punto che la Fir aveva poi chiesto al Cus Padova di ripresentare tutta la documentazione relativa all’affiliazione. “Tutto sembra essere stato pianificato a tavolino per impedire a un dirigente di una società affiliata di essere consigliee federale“, attacca Zanovello. Che poi cerca di spiegarsi la differenza di posizioni tra lui, Presidente di una società che non può fare il consigliere, e Gavazzi, proprietario di quote di una società e Presidente Federale. Per Zanovello una situazione da chiarire, e che può generare situazioni poco chiare, come nel caso degli oltre 400.000€ per la realizzazione del campo in sintetito a Calvisano: “È lecito chiedersi se tale decisione sarebbe mai stata presa se un proprietario della società beneficiata non fosse stato anche presidente della Fir“. Tra l’altro, secondo indiscrezioni raccolte da OnRugby, mancherebbe la delibera sulla destinazione di quella cifra. Indiscrezioni però ancora tutte da confermare e sui cui manca la versione ufficiale. A OnRugby risulta pure che nell’ambito dello stesso esercizio finanziario sia stato costruito un campo sintetico anche all’Aquila, città che deve ripartire anche dal rugby nel dopo sisma.
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