Una squadra con tanto talento e che ha imparato ad essere concreta. Ma tutto dipenderà dai primi cinque uomini…
L’Australia targata McKenzie arriva al Championship con sensazioni più che positive. Vittorie convincenti contro la Francia, Waratahs campioni in carica (a proposito, l’ultima volta che una franchigia australiana vinse il Super Rugby i Wallabies conquistarono il torneo), nessun hamburger notturno e un ambiente sereno e fiducioso. Allontanato il capro espiatorio Deans e ritrovati alcuni giocatori importanti, è arrivato per i Wallabies il momento di trasformare in prestazioni e risultati tutte queste sensazioni positive. Ma contro Nuova Zelanda & Company non sarà certo come strapazzare i galletti.
E’ di ieri l’annuncio dei quindici che andranno in campo contro gli All Blacks sabato a Sidney. La sorpresa più grande è certamente la scelta di mandare Beale in cabina di regia. Posto che uno così in campo lo vorresti sempre avere, anche per la capacità di adattarsi praticamente ad ogni ruolo della linea veloce, tra i tanti spot disponibili forse quello che convince meno è proprio a numero 10. Talento ed estro non si discutono, ma tutti si sarebbero aspettati di vedere in quella posizione Foley, che nella stagione di Super Rugby ha dimostrato continuità e in finale di avere le spalle sufficientemente grosse per reggere la pressione del calcio che ha mandato i Waratahs in paradiso. Addirittura, ma è un caso estremo, potremmo non vederlo nemmeno in panchina: McKezie ha annunciato infatti nove riserve, e dovesse tagliare un trequarti la scelta ricadrà su lui (in campo ci sono già due aperture) o Kuridrani (in campo però ci sono almeno quattro possibili centri, contando pure McCabe), posto che un secondo mediano di mischia (Pipps) è necessario averlo. Toomua, schierato a dodici, verrà impiegato come primo ricevitore, in modo da avere una doppia opzione anche in caso di gioco rotto e se Beale dovesse occuparsi di contrattaccare insieme a Folau.
In terza linea non manca la solidità, con Hooper chiamato a confermarsi una delle terze migliori in circolazione anche con i gradi di capitano sulle spalle, che già ha avuto contro la Francia. I veri problemi arriveranno verosimilmente nei primi cinque uomini, sulla carta e sul campo inferiori ai corrispettivi australiani e neozelandesi. Mischia ordinata e touche potrebbero creare problemi ai Wallabies, così come è tutto da verificare se quei primi cinque saranno in grado di andare oltre e mettere la linea veloce sul piede avanzante. Al di là del risultato, McKeznie, come del resto tutti i suoi colleghi, è alla ricerca di risposte in vista della Coppa del Mondo. Qualcuna forse già la sta avendo. Gli infortuni di Genia e Quade Cooper, sommati alla crescita di Foley e Nick White, potrebbero aver allontanato definitivamente la coppia dei Reds quantomeno dai primi posti nelle gerarchie in mediana.
Di Roberto Avesani
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.