L’ex numero 10 azzurro è nella terra dei maori, a Auckland, per capire come si gestisce una franchigia. E non è solo
Il padre per imparare l’organizzazione delle squadre, il figlio per diventare più forte e inseguire le orme del padre. I due Dominguez più famosi del rugby italiano, Diego e Piero, sono da alcuni mesi in Nuova Zelanda per imparare tutti i principali aspetti del rugby dai maestri.
Diego sta rientrando dopo la sua terza visita in pochi mesi. Un viaggio nato per due motivi: il primo assistere alla finale del campionato U20 di Auckland, vinta dalla squadra in cui gioca suo figlio Piero per 24-11; il secondo è la voglia di vedere e capire come si svolge la formazione dei giovani giocatori neozelandesi.
Diego ha infatti confermato che il suo viaggio è nato per studiare i metodi di allenamento dei professionisti degli Auckland Blues, le metodologie di preparazione fisica, sportiva ma anche il sistema amministrativo della franchigia.
Piero Dominguez invece, figlio primogenito di Diego che vorrebbe diventare un professionista della palla ovale si trova da febbraio ad Auckland dove milita nei i College Rifles, una squadra dilettante fondata nel 1897. Per questo Piero ha saltato l’ultima edizione dell’appuntamento con il Diego Dominguez Rugby Camp, che lo aveva visto partecipare prima come giocatore e, per due stagioni, come assistant coach.
Diego è da sempre molto impegnato nella formazione dei giovani visto che è convinto che migliorando questo aspetto il rugby italiano riuscirà ad essere competitivo dando una buona base ai club italiani sia in Eccellenza che nelle franchigie.
L’indimenticabile numero 10 azzurro lancia poi un appello ai giovani italiani: “Non abbiate paura di prendere l’iniziativa di partire all’estero per l’estate, per un semestre o per un anno, per giocare a Rugby, imparare un’altra lingua e studiare. Lo consiglio vivamente, tornerete cresciuti come atleti e come persone”.
di Damiano Vezzosi
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