I tuttineri giocano una partita di grande intelligenza e vanno a prendersi il bonus che regala loro il torneo. Gara dominata: 13-34
Un’Argentina che parte forte, forse troppo garibaldina, che cerca lo scontro fisico e che commette però troppi falli. Così gli All Blacks, che non si disuniscono mai, colpiscono subito con due punizioni di Barrett e poi vanno in meta con una bella combinazione Dagg-Ben Smith finalizzata da quest’ultimo. I Pumas iniziano a macinare gioco vero, la disciplina migliora e alzano il baricentro ma sono ancora i neozelandesi a colpire sempre con gli stessi due giocatori, sempre lungo l’out destro ma stavolta a parti invertite e al 25′ i campioni del mondo sono avanti 20 a 3. Sanchez prende prima un palo e poi piazza una punizione da 47 metri per chiudere il primo tempo sul 20 a 6, non prima però che i padroni di casa si rendano protagonisti di una bellissima penetrazione per le vie centrali che porta Hernandez a pochi metri dalla linea di meta.
I secondi 40 minuti vedono un inizio più di marca neozelandese ma la mischia argentina fa subito sentire il suo peso e respinge gli ospiti che si erano portati a 5 metri dalla linea di meta. Il XV allenato da Steve Hansen vuole però le due mete che significherebbero bonus e vittoria matematica del torneo e quindi si piazza nella metà campo dei Pumas che tornano ad essere indisciplinati e a soffrire ma non subiscono punti, anche perché Barrett non cerca più i pali ma calcia sempre in touche alla ricerca del bersaglio grosso. Barrett che al 53′ lancia in meta Savea con un calcetto a scavalcare davvero delizioso ma l’ala degli All Blacks era davanti al pallone al momento del lancio e la segnatura viene annullata.
Tre minuti dopo però Savea timbra il suo personalissimo cartellino spaccando tre placcaggi e appoggiando infine la palla oltre la linea di meta, Barrett realizza e risultato che va sul 6-26, con gli All Blacks a una sola marcatura dalla vittoria del torneo con una giornata d’anticipo.
L’Argentina prova a reagire e al 61′ entra per la prima volta nella ripresa nei 22 metri avversari ma non ottiene risultati anche perché trovano una mischia neozelandese che non si fa intimidire e una difesa attenta che ribatte colpo su colpo. Padroni di casa che insistono ma che commettono diversi errori che vanificano i loro sforzi.
Ma gli All Blacks non perdonano e al 68′ TJ Perenara segna la meta che regala anche il Rugby Championship alla Nuova Zelanda al termine di una bella azione iniziata da Kaino e proseguita da Savea. Barrett trova i pali da posizione angolatissima e il tabellone dice 6-34.
Al 78′ la meta dei padroni di casa con Agulla, Gonzalez Iglesias converte e si chiude sul 13-34.
Vittoria strameritata da parte di una squadra che sa esattamente quando schiacciare il pedale dell’acceleratore e quando invece rallentare i ritmi, dotata di una organizzazione spaventosa, smaliziata al punto giusto e con un bagaglio fisico-tecnico che raramente si è visto su un campo da rugby (o forse mai?). Argentina ridimensionata? No, semplicemente battuta da una squadra nettamente più forte. Il Rugby Championship non può avere che un padrone che indossa una divisa completamente nera.
Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Juan Imhoff, 13 Marcelo Bosch, 12 Juan Martín Hernández, 11 Manuel Montero, 10 Nicolás Sánchez, 9 Tomás Cubelli, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Martín Fernández Lobbe, 6 Benjamin Macome, 5 Tomas Lavanini, 4 Mariano Galarza, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustín Creevy, 1 Marcos Ayerza.
Riserve: 16 Matías Cortese, 17 Lucas Noguera Paz, 18 Nahuel Tetaz Chaparro, 19 Matías Alemanno, 20 Rodrigo Báez, 21 Martín Landajo, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Horacio Agulla
Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Malakai Fekitoa, 11 Julian Savea, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (captain), 6 Jerome Kaino, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Wyatt Crockett.
Riserve: 16 Nathan Harris, 17 Joe Moody, 18 Ben Franks, 19 Jeremy Thrush, 20 Sam Cane, 21 TJ Perenara, 22 Colin Slade, 23 Cory Jane.
Marcatori per l’Argentina
Mete: Agulla (78)
Conversioni: Gonzalez Iglesias (79)
Punizioni: Sanchez (16, 35)
Marcatori per gli All Blacks
Mete: BR Smith (11), Dagg (24), Savea (56)
Conversioni: Barrett (12, 25, 57)
Punizioni: Barrett (3, 8)
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