Il Sudafrica costruisce nella prima oro di gioco, poi rischia di distruggere tutto ma un calcio di punizione la salva in extremis
Si ferma a 22 la striscia di risultati utili consecutivi degli All Blacks. A Johannesburg nella prima ora di gioco il Sudafrica domina in ogni fase, costringendo la Nuova Zelanda a difenedere privandola dei possessi. Poi sottovoce e quasi di nascosto l’inerzia cambia, gli Springboks credono di aver vinto e Coles marca la meta del primo vantaggio ospite a dieci dal termine. Tutto sembra essere tornato in mani nere, ma un fallo di Messam manda Lambie dalla piazzola. 55 (metri) e non sentirli, il Sudafrica vince 27-25.
Parte meglio il Sudafrica, che alza la pressione sul punto d’incontro e al minuto 11 va subito in meta con Houggard: calcetto sul lato destro recuperato dagli Springboks, offload a Serfontein che da terra ricicla perfettamente per il mediano di mischia, che riceve con il timing giusto per superare McCaw e schiaccia in tuffo. Due calci di Barrett portano i tutti neri a meno uno, ma di nuovo gli Springboks tornano sopra il break: buona manovra da touche dei treuqarti sudafricani, campo risalito e ovale spostato velocemente a Pollard, che gioca alla perfezione il miss match contro Franks e Trush e va in mezzo ai pali indisturbato. La reazione neozelandese non si fa attendere, con Fekitoa che punisce una salita difensiva avventata e anticipata di de Villiers nei propri ventidue. In finale di tempo la squadra di Meyer torna ad alzare la pressione, ottiene una mischia ai cinque e trova con Pollard la terza meta, che legittima la superiorità. I primi quaranta si chiudono così sul 21-13 Sudafrica. Per gli Springboks molto più possesso e gioco creato, con la Nuova Zelanda costretta soprattutto a difendere (74 placcaggi contro 33).
In avvio di ripresa subito lavoro per il TMO, con Conrad Smith che annulla prima che de Villiers possa schiacciare. Gli All Blacks impostano la prima vera manovra del loro match, l’ovale si muove bene in orizzontale e poi per vie verticali ma Conrad Smith è senza sostegno e Serfontein lo costringe al tenuto. Dall’altra parte invece funziona la moul, Houggard muove bene e Kaino commette avanti volontario: Polllard ringrazia e ne mette altri tre. Anche il gioco tattico va meglio agli Springboks, che difendono bene nei propri ventidue e di nuovo cacciano indietro McCaw e compagni. Il momento nero dei neri non finisce: prima la mischia All Blacks avrebbe una buona occasione sui cinque ma Read pasticcia e perde l’ovale, poi Conrad Smith dopo ottimo break sbaglia il due contro uno decisivo. Passano cinque minuti e questa volta Conrad Smith si fa perdonare: di nuovo break lungo l’out destro, Ben Smith riceve, rientra e schiaccia. Piano piano e in silenzio, il tabellino dice 24-20. E qui inizia una nuova partita.
C’è un momento in cui gli All Blacks si danno un segnale, e iniziano a giocare come sanno loro. Lo vedi da come si guardano, da come impattano, e capisci che qualcosa nelle loro teste è cambiato. Se l’avversario si rilassa pensando di aver già vinto, allora è finita. Basta un ovale mantenuto, un’azione ficcante ma ordinata, e Coles segna al largo per il primo vantaggio All Blacks della partita. Il Sudafrica si butta in avanti, ma questa volta la Nuova Zelanda difende bene e senza commettere fallo. Lambie deve provare il drop ma non ha fortuna.
Poi arriva l’imprevisto che non puoi calcolare, e arriva a due dal termine: Messam in aiuto placcaggio interviene duramente e senza chiudere sul collo di Burger. Il TMO conferma la sensazione, il fallo c’è, Lambie va dalla piazzola da 55 metri e non sbaglia. Gli Springboks vincono 27-25.
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cornal Hendricks, 13 Jan Serfontein, 12 Jean de Villiers (c), 11 Bryan Habana, 10 Handrè Pollard, 9 Francois Hougaard, 8 Duane Vermeulen/Schalk Burger, 7 Tebo Mohoje, 6 Marcell Coetzee, 5 Victor Matfield, 4 Eben Etzebeth, 3 Jannie du Plessis, 2 Bismarck du Plessis, 1 Tendai Mtawarira.
Riserve: 16 Adriaan Strauss, 17 Trevor Nyakane, 18 Marcel van der Merwe, 19 Bakkies Botha, 20 Schalk Burger/Warren Whiteley, 21 Cobus Reinach, 22 Pat Lambie, 23 JP Pietersen.
Marcatori Sudafrica
Mete: Houggard (11), Pollard (26, 39)
Conversioni: Pollard (11, 26, 39)
Punizioni: Pollard (46), Lambie (78)
Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Malakai Fekitoa, 11 Julian Savea, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Sam Whitelock, 4 Jeremy Thrush, 3 Owen Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Joe Moody.
Riserve: 16 Dane Coles, 17 Ben Franks, 18 Charlie Faumuina, 19 Steven Luatua, 20 Liam Messam, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Colin Slade, 23 Ryan Crotty
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Fekitoa (32), Ben Smith (65), Coles (69)
Conversioni: Barrett (32, 65)
Punizioni: Barrett (8, 23)
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