Bellissimo match a Brisbane. I Wallabies controllano per un’ora, poi cadono all’ultima azione. Di Slade il calcio decisivo
A Brisbane va in scena l’ultimo atto della Bledisloe Cup. A trionfare è la Nuova Zelanda, che ha battuto l’Australia al termine di un match giocato a viso aperto e ai limiti della spossatezza da entrambe le squadre. Per la prima ora di gioco meglio i Wallabies, che hanno avuto maggiore possesso e maggiori occasioni di meta, tre convertire in marcature pesanti ma altre malamente gestite dentro la zona rossa. Nell’ultimo quarto gli All Blacks hanno iniziato a vincere la collisione impostando le prime vere manovre pericolose, e sono arrivate le mete di Aaron Smith e quella di Fekitoa all’ultimo respiro. Grazie alla conversione di Slade, è finita 29-28 per gli All Blacks.
Gli All Blacks partono alzando la voce e portandosi nei 22 avversari, ma la linea Wallabies regge bene. Al minuto ’11 e alla prima calata australiana i padroni di casa passano: risalita di più di metà campo iniziata da Kuridrani e alimentata dall’offload per Folau, la difesa tutta nera è in arretramento e Pipps infila la guardia. La risposta della Nuova Zelanda è più che immediata, con ovale recuperato e ottimamente servito da Read a Cory Jane che marca il pareggio. Nella fase centrale del tempo più possesso e territorio per la squadra di McKenzie, che però porta a casa solo tre punti dalla paizzola. Al minuto ’34 la seconda meta ospite: buona msichia, buone fasi, buonissime mani e gran scelta di Dane Coles che prende l’interno, rientra all’interno battendo il sostegno difensivo sull’asse e schiaccia. Ma il copione è lo stesso di inizio match: passano cinque minuti e dopo la carica di Hooper sui cinque Foley raccoglie e schiacci all’angolino, punendo la guardia All Blacks assorbita nel punto d’incontro. I primi quaranta si chiudono così sul 15-12 Australia.
Nella prima azione della ripresa All Blacks intimoriti e Australia a tutta. Altra corsa di Kuridrani, ricicli e breakdown puliti velocemente e ovale allargato a Cooper che batte il solo Savea che si ritrova con davanti quattro australiani. Kuridrani corre poi altri venti metri, ma un in avanti nella trasmissione nove-carrier vanifica la manovra. Il possesso nei minuti sempre successivi resta sempre in mano australiane, ma la scelta di non calciare non paga e viene punita dalla lentezza del sostegno: Barrett ne mette tre e riporta i suoi a distanza di break. Foley calcia nell’azione successiva, ma il cross kick è mal calibrato e vanifica la netta superiorità al largo, che andava esplorato anche perché la difesa All Blacks era in fuorigioco. Ci pensa allora la mischia ordinata a guadagnare una punizione e Foley a ristabilire il gap. Sul restart Tuipulotu disturba il saltatore avversario e se ne va dieci minuti. Gli All Blacks hanno impostano i primi due multifase della loro ripresa, ma un tenuto prima e un errore di gestualità poi riconsegnano l’ovale ai Wallabies. Dal minuto ’60 una lunghissima azione rompe il gioco e mette a dura prova i polmoni dei trenta giocatori, ma la sensazione è che il momentum sia favorevole agli All Blacks, che si buttano nei 22 a testa bassa e marcano con Aaron Smith su punizione battuta velocemente e con una difesa gialla sulle gambe. Ci pensa allora White a rimettere altri tre punti allungando la forbice, ma di nuovo i Wallabies non sanno gestire il vantaggio.
Ultima azione al cardiopalma: All Blacks sui cinque metri e Fekitoa a segno al largo. La vittoria è sui piedi di Slade, freddo e in campo da dieci minuti, ma spietato come solo i tutti neri sanno essere. La Nuova Zelanda vince 29-28.
Come poteva McKeznie pensare i battere la difesa più forte di Ovalia facendo autoscontri e multifase per tutta la larghezza per ottanta minuti, senza usare il gioco tattico per riposare e scrollarsi la pressione, solo lui lo sa…
Di Roberto Avesani
Australia: 15 Israel Folau, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Tevita Kuridrani, 12 Christian Leali’ifano, 11 Joe Tomane, 10 Bernard Foley, 9 Nick Phipps, 8 Scott Higginbotham, 7 Michael Hooper (c), 6 Scott Fardy, 5 Rob Simmons, 4 Sam Carter, 3 Sekope Kepu, 2 Saia Fainga’a, 1 James Slipper.
Riserve: 16 Josh Mann-Rea, 17 Benn Robinson, 18 Ben Alexander, 19 James Horwill, 20 Matt Hodgson, 21 Nic White, 22 Quade Cooper, 23 Rob Horne.
Marcatori Australia
Mete: Phipps (11), Foley (38), Ashley-Cooper (42)
Conversioni: Foley (11, 42), White (76)
Punizioni: Foley (32)
Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Malakai Fekitoa, 11 Julian Savea, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Liam Messam, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Wyatt Crockett.
Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Ben Franks, 18 Charlie Faumuina, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Sam Cane, 21 TJ Perenara, 22 Colin Slade, 23 Charles Piutau
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Jane (14), Coles (34), A. Smith (68), Fekitoa (80)
Conversioni: Barrett (14, 68), Slade (80)
Punizioni: Barrett (54)
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