Casellato: la mia Benetton, orizzontale e mattutina

Nuovi giocatori, nuovo modo di giocare e nuove abitudini per i Leoni

ph. Alfio Guarise

Parlare di “anno Zero” no, piuttosto di “Nuova era del Benetton”. Inizia con queste parole l’intervista di Umberto Casellato, head coach di Treviso, a Tutto Sport. Dopo il difficile avvio di stagione, lex vice di Cavinato cerca di fare i conti, a partire dalle difficoltà dovute alla rosa molto cambiata: “Abbiamo dovuto ricostruire la mischia, sfruttando anche giovani talenti come Zanusso e Bacchin, oltre a Lazzaroni che a 19 anni è già un bel centro [terza linea, ndr]. Secondo: alcuni degli elementi chiave sono rimasti fermi a lungo per infortunio”. “Forze fresche e giovani ma ovviamente poco esperte di rugby internazionale”, per riassumere. Sulle sconfitte fin qui subite (la peggiore per Casellato è quella con Connacht), “l’aspetto positivo è che sono state tutte lezioni utili, da cui abbiamo imparato moltissimo“. La squadra ha anche dovuto adattarsi ad un nuovo tipo di gioco, “più aperto e coinvolge i trequarti in maniera più orizzontale“. Ma ci vuole tempo, pazienza, e continuità, come per la Nazionale, “con cui lavoriamo in stertto contatto: deve diventare stabile, come dobbiamo fare noi”.

Infine, alcune curiosità sul nuovo ritmo di lavoro dei Leoni. L’allenamento inizia alle 7 e finisce alle 14 (“Non è strano, lo fanno quasi tutte le squadre della Premiership”), con pranzo di squadra alla Ghirada il lunedì e il martedì. La costruzione del gruppo passa anche da qui.

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