Il nostro giocatore più importante in una intervista parla di sé, del passato azzurro e della stagione che porta al Mondiale
Definisce la partita con Samoa come “la più importante della stagione” ma Sergio Parisse al Corriere dello Sport dice anche altro. Intanto la sua fascia di capitano, che non ha mai sentito in bilico, nemmeno dopo le critiche del presidente FIR Alfredo Gavazzi alla fine dello scorso Sei Nazioni: “Frasi che hanno fatto più rumore del necessario. E non mi hanno infastidito. Finché ho la fiducia del ct, dello staff e dei compagni, non mi sento in discussione. Quando le cose vanno male si cercano sempre alibi e magari un colpevole. Ma cambiare capitano a un anno dalla Coppa del Mondo non avrebbe aiutato la squadra”.
Poi affronta il tema dei risultati negativi della nazionale (il cambiamento di prospettiva tra quella più difensivistica di Mallett a quella più offensiva di Brunel, cosa vera ma allora perché il filotto di sconfitte è arrivato dopo quasi due anni dall’arrivo del ct francese?).
Infine, dopo un accenno al tour estivo che non lo ha visto protagonista (“Infine il tour estivo, senza tanti titolari e con diversi giovani che non hanno saputo cogliere l’opportunità che gli è stata data”) una rivelazione: “Non l’ho mai detto, perché non mi piace accampare scuse, ma da novembre in poi mi sono trascinato un problema serio alla schiena (…) Ora sto bene, anche se in palestra non posso eseguire tutti gli esercizi, e il risultato si vede. L’inizio di stagione con lo Stade Francais è stato eccellente”.
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