L’Inghilterra parte alla grande ma cede alla distanza. In meta anche Richie McCaw
Era il Test Match più atteso del primo weekend internazionale, e la Nuova Zelanda non ha steccato. La squadra di Lancaster aggredisce da subito e chiude i primi quaranta avanti 14-11, ma in avvio di ripresa la meta di McCaw cambia l’inerzia alla partita. La seconda meta inglese nel finale, di penalità.
I primi dieci minuti del match sono esclusiva dei padroni di casa. Impatti veloci, ovale ben mosso, una meta di May (Conrad Smith troppo largo in linea ed aiuto difensivo bruciato) e vanificata per un in avanti di Brown, che nonostante l’errore inizia alla grande nel gioco aereo. Al decimo gli All Blacks impostano il primo multifase, si portano nei ventidue, erodono guardie e difesa e vanno in meta con Cruden, che da primo ricevitore impatta una difesa in arretramento e sulle gambe (le immagini non chiariscono la marcatura). Il miglior inizio inglese è legittimato da due calci di Farrell, mentre i tutti neri rimangono a minima distanza per la spallata (neanche troppo evidente) di Hartley a Cruden. A due dal termine del primo tempo Cruden pareggia, ma nel finale dalla piazzola Farrel ne aggiunge tre e i primi quaranta si chiudono sul 14-11 Inghilterra.
In avvio di ripresa splendida azione All Blacks, che avanzano per la verticale staccando il campo in due; Aaron Smith vede la superiorità e McCaw schiaccia in tre contro uno punendo il cattivo posizionamento inglese. Su Twickenham piove molto, ledifese aggrediscono e costruire multifasi è difficile. Al minuto ’54 e ’56 Nigel Owens chiama due volte il TMO per situazioni incerte sulla linea di meta di casa: nella secondasi nota una pedata di Dane Coles, che se na va dieci minuti. Nonostante l’inferiorità gli All Blacks incrementano dalla piazzola con il neoentrato Barrett, che una la mette e una la sbaglia malamente. La partita è pian piano scivolata in mani nere: a otto dal termine azione abrasiva neozelandese, bella sponda interna per Crotty che arriva corto, Faumuina raccoglie e in pick and go schiaccia per il 24-14. L’Inghilterra rialza la testa, si porta in pieni 22 con una touche, dopo una serie di mischie il pack inglese ottiene la meta tecnica,ma è troppo tardi. Finisce 24-21.
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Semesa Rokoduguni, 13 Brad Barritt, 12 Kyle Eastmond, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell, 9 Danny Care, 8 Billy Vunipola, 7 Chris Robshaw (c), 6 Tom Wood, 5 Courtney Lawes, 4 Dave Attwood, 3 David Wilson, 2 Dylan Hartley, 1 Joe Marler
Riserve: 16 Rob Webber, 17 Matt Mullan, 18 Kieran Brookes, 19 George Kruis, 20 Ben Morgan, 21 Ben Youngs, 22 George Ford, 23 Anthony Watson
Marcatori Inghilterra
Mete: May (3), penalty try (77)
Conversioni: Farrell (77)
Punizioni: Farrell (17, 11, 40)
Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Sonny Bill Williams, 11 Julian Savea, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Jerome Kaino, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Wyatt Crockett. Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Ben Franks, 18 Charlie Faumuina, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Liam Messam, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Ryan Crotty.
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Cruden (13), McCaw (45), Faumuina (72)
Conversioni:
Punizioni: Cruden (23, 36, 65)
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