Il ct All Blacks mette sotto accusa i continui replay mandati dai megaschermi negli stadi. Ieri a Twickenham due episodi
Ha vinto a Twickenham una partita che non era iniziata nel migliore dei modi ma che la sua squadra è stata capace di raddrizzare nonostante il valore dell’avversario. Steve Hansen ha tanti motivi per sorridere ma nella conferenza stampa del dopo Inghilterra-All Blacks il ct dei tuttineri trova il modo di arrabbiarsi. Al centro dei suoi attacchi la crescente influenza sugli arbitri dei replay sui megaschermi negli stadi.
Due gli episodi che hanno innervosito il tecnico neozelandese: il cartellino giallo a Dane Coles e la meta prima assegnata, poi “sospesa” e quindi definitivamente data a Charlie Faumuina nei minuti conclusivi del match. L’arbitro Nigel Owens ha chiesto a Beauden Barrett . che era già pronto a convertire la meta – di aspettare e alla fine il giocatore ha sbagliato un calcio piuttosto semplice.
“Mi preoccupa il fatto che i produttori televisivi comincino ad avere una grossa influenza nelle partite – ha detto Hansen nel dopo gara – Se c’è qualcosa che secondo loro non va bene vediamo un replay anche dieci volte, anche se arbitro, giudici di linea e TMO non hanno visto nulla. Gli arbitri possono fare degli errori, come possono farli i giocatori, errori che magari ti costano la partita, ma questo è un fatto con cui conviviamo normalmente, senza problemi, anche perché magari la volta dopo viene fatto un errore a tuo favore. Capita. Sono i produttori televisivi che iniziano a scocciarmi”.
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