La quadra sembra in parte trovata, il tempo degli esperimenti potrebbe davvero essere finito. Diteci che Italia volete vedere
Dal difficile match dell’Euganeo contro il Sudafrica dipenderà in buona sostanza il bilancio complessivo del novembre azzurro. Vero che rispetto alla scorsa stagione i passi in avanti ci sono stati, ma contro gli Springboks gli Azzurri sono attesi da una prova fondamentale. Uscire dal campo a testa alta, comunque vada, è il nostro obiettivo. Sul piano del gioco sarà fondamentale una difesa iper aggressiva ed efficacie e una fase offensiva in grado di saper sfruttare quelle (probabilmente poche) occasioni che i nostri avversari concederanno. Non regalare soft tries e raccogliere quanto seminato è ciò che è mancato a Genova e che a Padova va assolutamente trovato. Questo, in estrema sintesi, il match che ci aspetta, con un Sudafrica che con Pollard e Lambie in regia è capace di dare importanti accelerate non per forza in situazioni di gioco rotto.
In prima linea vedremo in campo tutti e quattro i nostri piloni, e a questo punto indovinare che partirà interessa relativamente, tanto più che nelle partite di alto livello punto a punto (difficile lo sia il match di sabato) la differenza la fanno sempre più spesso gli avanti che entrano dalla panchina nell’ultimo quarto/mezzora di gioco.
In seconda linea ci sarà bisogno del peggiore Geldenhuys (in senso buono, come buona può essere una seconda linea nata in Sudafrica) ma anche del più dinamico Furno, che in situazioni di gioco rotto ed inferiorità potrebbe risultare importante anche come difensore al largo. In terza linea non dovrebbe esserci alcun motivo di cambiare uno tra Parisse, Zanni e Favaro, salvo problemi fisici dell’ultimo o esperimenti di Brunel, in ogni caso situazioni che è impossibile, e non per forza fondamentale, prevedere.
A numero nove Gori contro i Pumas non ha entusiasmato, e non solo per la forzatura costataci la meta. Difficile però che Brunel provi Palazzani, anche perché al Sei Nazioni e soprattutto alla Coppa del Mondo difficilmente ci sarà concorrenza. A questo punto il lavoro più che di Brunel è di Casellato.
Difficile che ci siano cambiamenti anche in regia. Se Haimona è la scelta che convince, che giochi il più possibile, visto che la prossima partita dell’Italia dopo quella di Padova sarà a Roma contro l’Irlanda. Spiace molto per come sta andando, e forse la questione andava gestita meglio, magari con un passaggio a Treviso dove in questo momento non sfigurerebbe, ma ad Allan sembra essere successo ciò che è capitato a Benevenuti, solo con un po’ di anticipo. Pronti ad essere smentiti, ma in questo momento Haimona deve trovare confidenza e adattarsi allo spot, e nemmeno muoverlo a dodici avrebbe poi tanto senso con un Sei Nazioni e un Mondiale dietro l’angolo. In campo, comunque, il trequarti delle Zebre dovrebbe andare, tanto più che bisognerà punire al piede ogni indisciplina Springboks.
In mezzo al campo Morisi e Campagnaro potrebbero benissimo essere riconfermati, così come il triangolo allargato. Insomma, pochi cambiamenti e definire quello che potrebbe essere il quindici ideale anche per gli impegni del 2015.
Di Roberto Avesani
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