In una intervista il pilone racconta sentimenti e sensazioni del periodo in cui ha perso la nazionale
Sono stati mesi complicati e difficili per Adam Jones: il lungo tira e molla sul rinnovo del suo contratto con gli Ospreys, le voci che lo davano prima in Francia e poi in Inghilterra, poi l’inserimento nella prima lista dei nomi su cui la federazione gallese puntava per firmare i primi contratti duali. Poi però quelle firme non sono mai arrivate, Jones si è accordato con i Cardiff Blues e ha perso la nazionale, tanto che il ct Warren Gatland non lo ha nemmeno convocato per i test-match di questo novembre dopo avergli fatto giocare solo 33 minuti nel tour sudafricano di giugno.
In una intervista al Daily Mail il pilone ha detto che la scorsa estate ha pensato al ritiro, di essere ancora “amareggiato” per le scelte di Gatland ma dice pure che “quello è il suo lavoro ed è pagato per farlo. E poi con gente come Samson Lee e Nicky Smith possono garantire il Galles per i prossimi 10 anni, sono pietre su cui si può costruire. E un giorno saranno dei Lions”.
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