Il board del Sei Nazioni ha indicato nell’ex fischietto irlandese l’uomo per seguire l’elite della nostra classe arbitrale
Formare i giocatori, formare i tecnici e formare anche gli arbitri: sarà Alain Rolland a seguire i fischietti italiani dell’alto livello. Lo ha deciso il board del Sei Nazioni. Il comunicato FIR:
Il Board del 6 Nations ha nominato Alain ROLLAND, che ha concluso la propria prestigiosa carriera di arbitro internazionale dirigendo al Millennium Stadium di Cardiff la finale di Heineken Cup, lo scorso 24 maggio, fra i francesi del Tolone e gli inglesi dei Saracens, 6 Nations Elite Referee Coach con il compito di seguire gli arbitri italiani dell’alto livello, Marius MITREA, Giuseppe VIVARINI, Matteo LIPERINI, Claudio BLESSANO, Elia RIZZO e Maria Beatrice BENVENUTI, per affinare ed ulteriormente accrescere le loro competenze per la direzione di incontri internazionali.
Soddisfatto per questa nomina il Presidente della Commissione Nazionale Arbitri, Maurizio VANCINI, e il responsabile degli arbitri italiani della FIR, Giulio DE SANTIS, che ha già posto le basi per l’inizio di questa collaborazione organizzando, insieme ai suoi collaboratori del Gruppo Tecnico Arbitrale, un primo incontro che si è svolto a Roma, presso il CPO “Giulio Onesti”, durante i test match autunnali, nella giornata dell’8 novembre.
Da un arbitro ma soprattutto da una persona come Alain, dice DE SANTIS, prima giocatore, con tre caps guadagnati come mediano di mischia dell’Irlanda, che ha diretto la finale della World Cup del 2007, disputata in Francia, tre finali di Heineken Cup nel 2004, 2013 e 2014 con 65 Test Internazionali e 70 gare dirette in Heineken Cup, possiamo trovare gli stimoli, le indicazioni e i suggerimenti per migliorare le capacità dei nostri arbitri, presenti attualmente nelle competizioni internazionali, ma soprattutto possiamo cercare i futuri arbitri dell’alto livello italiano e i nuovi internazionali.
Rolland cercherà di spiegare in questi suoi incontri, il prossimo programmato il 13 dicembre a Treviso, ripercorrendo sapientemente, come nel corso del primo meeting di Roma, le varie fasi che portano ad un miglioramento delle qualità necessarie per arbitrare ad alto livello; attività che hanno come cardini, per raggiungere traguardi importanti, la preparazione atletica, la conoscenza del gioco e del regolamento, lo studio delle squadre che si andranno ad arbitrare ma soprattutto l’etica comportamentale compagna indispensabile di ogni direttore di gara.
Con queste premesse l’attesa, per il prossimo incontro di dicembre, è già carica di aspettative importanti per tutto il settore arbitrale italiano.
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