In una intervista che farà discutere il presidente del CRV risponde punto per punto alle parole e alle decisioni del presidente FIR
La designazione di Calvisano quale sede di metà delle partite del prossimo Mondiale U20 (giugno 2015) ha dato il via a molte polemiche e critiche, anche se ieri su Gazzettino il presidente del club lombardo Alessandro Vaccari ha detto che «le finali dal 7° al 12° posto non si giocheranno più da noi, ma a Parma, quindi i match sono 12». Apriamo una parentesi: giocare 12 o 15 artite su 30 in una sola località – quale che sia – non cambia un granché la questione e ci risulta difficile capire perché World Rugby dovrebbe modificare un calendario diffuso solo qualche giorno fa e sul quale, presumiamo, siano state fatte le dovute riflessioni prima di renderlo pubblico. A meno che non ci sia a monte un errore di comunicazione, difficile ma non impossibile. Chiusa la parentesi.
Finora però non si era levata nessuna voce istutuzionale a protestare. Stamattina però lo stesso Gazzettino pubblica una intervista al presidente del Comitato Veneto Marzio Innocenti, che non le manda certo a dire, tenendosi comunque lontano dalla logoca “Veneto contro tutti”.
Sulla scelta degli stadi il presidente Gavazzi ha detto che la scelta è stata fatta da World Rugby, Innocenti però sostiene un’altra versione: “La manifestazione è stata già organizzata in Veneto. Sappiamo che è il Paese ospitante a decidere le sedi, WR dà solo un assenso. Ci risulta che gli stadi di Calvisano e Monza fossero stati ritenuti non idonei. Quello di Calvisano è stato accettato solo su assicurazione che la capienza sarebbe salita a 5mila posti. Se i soldi dell’ampliamento li mette tutti Calvisano nulla da dire. Ma se arrivano da altri enti, perché non potevano essere destinati a risolvere i problemi di impiantistica a Milano, Varese o altre piazze?“.
Lo sfondo è quello del conflitto di interessi del Presidente federale, proprietario del club lombardo in questione: “In tale situazione rientrano pure i 400mila euro con cui la FIR ha interamente pagato il terreno sintetico di Calvisano, di cui attendiamo ancora delibera federale. O il passaggio di giocatori dal Calvisano alle Zebre, regolato con soldi federali”. Innocenti cita anche l’affitto degli uffici arbitri federali aperto nella località bresciana “mentre la struttura di Parma è ampiamente sottutilizzata”.
Innocenti lancia una stoccata anche sul numero dei tesserati dopo che Gavazi ha detto che in Lombardia sono 4mila più che in Veneto e che quest’ultima regione ha un tasso di crescita al di sotto della media nazionale: “E’ facile far crescere i tesserati con gli enti scolastici che non portano nessun effettivo praticante alla FIR (…) conta la ualità dei tesserati. E le selezioni venete sul campo vincono regolarmente contro le altre, lombarde comprese”.
Infine un augurio, di superare questa situazione: “Finché non si scioglierà questo nodo (si rifrisce al conflitto di interessi, ndr) ci saranno sempre polemiche e non si potrà lavorare con serietà al bene e alla crescita del rugby italiano”.
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