Ma la squadra è uscita a testa alta
L’incontro tra Amatori Catania e Padua Rugby Ragusa, giocato oggi al Paolone di Catania e valido come seconda di ritorno del campionato di serie B di rugby, si è chiuso sul 32 a 8 per i padroni di casa ma il risultato è, allo stesso tempo, bugiardo e sincero.
I 24 punti di scarto, infatti, ci stanno tutti perché i biancorossi ogni qualvolta hanno accelerato sono riusciti a tornare nella propria metà campo con punti da aggiungere al proprio tabellino. Ma è proprio questa la chiave con la quale si deve leggere la partita cui abbiamo assistito oggi pomeriggio: le accelerazioni sono state sporadiche, una sola nel primo tempo, qualcuna di più nella seconda frazione di gioco, e quando si è giocato a velocità “normale” i ragusani hanno fatto la loro parte, non sfigurando al cospetto di avversari oggettivamente più forti e “rischiando” in diverse occasioni andare in meta. Tenendo conto che la squadra biancazzurra è arrivata a Catania con soli 20 uomini a referto, essendo costretta a fare a meno di ben 17 giocatori per infortuni vari, e avendo in panchina due debuttanti assoluti, Simone Cirnigliaro ed Emanuele Licitra, e un altro al debutto stagionale ma che fino ad oggi aveva collezionato solo due presenze, la dirigenza iblea può guardare al futuro con una certa tranquillità.
Andiamo alla cronaca. I primi minuti sono di studio, con il Padua che sembra non risentire del fatto di giocare contro un avversario che non fa mistero di puntare alla promozione in serie A.
Ma al 5° è l’Amatori a passare in vantaggio: fiammata dei biancorossi e Michael Russo che va a schiacciare in meta. Fabio Borina trasforma. 7 a 0.
I ragusani non si scoraggiano e, approfittando un Amatori non proprio in palla, iniziano a macinare gioco che però non riesce ad essere trasformato in punti.
Ogni tanto i padroni di casa si affacciano nella metà campo iblea senza mai rendersi realmente pericolosi.
Al 23° il signor Simone Sironi fischia un fallo in ruck alla squadra ospite e i catanesi, rendendosi conto che di fronte hanno una squadra che fino a quel momento non ha concesso loro grandi chances, decidono di “accontentarsi” dei tre punti, affidandosi al piede di Borina. 10 a 0.
Passano cinque minuti e questa volta è il piede di Peppe Iacono ad essere chiamato in causa. Il capitano biancazzurro non si fa pregare e accorcia. 10 a 3.
La partita va avanti con diversi capovolgimenti di fronte, ma nessuna delle due squadre riesce a far muovere lo score. Il primo tempo si chiude con una bella azione di Peppe Iacono che, partendo da centro campo, lascia sul posto un paio di avversari e poi, quando è ormai a pochi metri dalla linea di meta, con un calcetto a seguire prova a superare l’ultimo difensore. Purtroppo il rimbalzo tradisce l’apertura iblea e l’ovale va a concludere la sua corsa oltre la linea di touche.
Nell’intervallo coach Vittorio mette in campo il mediano di mischia titolare, Rosario Moncada, e la partita cambia. Il ritmo sale e nel giro di sedici minuti i catanesi segnano tre mete, la prima con Davide Vasta, la seconda con Saro Di Paola e la terza con Fabio Borina. Con le due trasformazioni dell’estremo biancorosso fa 29 a 3.
I padroni di casa sembrano paghi e mollano un po’. Viene così fuori nuovamente il Padua che si ritrova a giocare qualche ottimo pallone. E la metà, per i ragusani, non tarda ad arrivare. Siamo al 64°, c’è una touche sui cinque metri con lancio ibleo che i giocatori biancazzurri fanno propria. Ne nasce un carrettino che avanza fin dentro l’area di meta etnea, permettendo così a Cristian Iacono di schiacciare l’ovale in meta. Il fratello Peppe non trasforma. 29 a 8.
La partita finisce qui perché, anche se c’è ancora un quarto d’ora da giocare, le due squadre, stanche e tutto sommato appagate, non riescono più ad essere incisive. Da annotare sui taccuini c’è solo la punizione di Borina, che porta il risultato sul 32 a 8 e una serie di cambi che non staremo ad elencarvi per non annoiarvi troppo.
Al triplice fischio finale tra i 30 in campo tanti abbracci e sorrisi, tanti sono gli ex di questa partita, mentre gli staff tecnici delle due squadre si complimentano a vicenda, facendosi gli “in bocca al lupo” per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi.
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