“Delilah”, la murder ballad divenuta inno che fa discutere il Galles

La canzone di Tom Jones è l’inno non ufficiale dei Dragoni. Ma qualcuno la vuole bandire dal Millennium

ph. Sebastiano pessina

ph. Sebastiano pessina

At break of day when that man drove away I was waiting
I crossed the street to her house and she opened the door
She stood there laughing
I felt the knife in my hand and she laughed no more
My my my Delilah
Why why why Delilah
So before they come to break down the door
Forgive me Delilah I just couldn’t take any more

 

E’ uno stralcio del testo di “Delilah”, canzone di Tom Jones pubblicata nel 1968 e grande successo internazionale, nonché inno non ufficiale della nazionale gallese di rugby, ormai tradizionale “presenza” nei prepartita dei Dragoni al Millennium Stadium di Cardiff. E’ una murder ballads, un testo che qualche anno più tardi avrebbe potuto scrivere uno come Nick Cave, una storia di amore, tradimento e morte, nonostante il suo incedere allegro, da festa paesana.
Proprio per questo Dafydd Iwan, ex presidente del Plaid Cymru, partito gallese indipendentista di centrosinistra, ha chiesto che la canzone non venga più fatta sentire ai tifosi: in un momento il cui la violenza sulle donne è un problema di portata continentale – questo il suo ragionamento – una istituzione come la WRU non può farsi portatrice di un messaggio che alla fine è di morte.
Una proposta che sulla stampa britannica ha scatenato una ridda di critiche e interventi: non pochi quelli che hanno sottolineato che anche La Marsigliese e Flower of Scotland non sono esattamente due inni da educande, anche se non si può rilevare che si tratti di un tipo di violenza diversa.
Probabilmente siamo di fronte a un falso problema: Delilah ormai è come Swing Low, Sweet Chariot e la WRU potrebbe anche non farla sentire, i tifosi la canterebbero lo stesso.

http://youtu.be/LU2nMZO8mxI

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