Il tecnico biancoverde sottolinea la “diversità” dei nostri appassionati. E poi parla di Accademie
Ieri Umberto Casellato ha parlato con noi, oggi lo fa dalle pagine de Il Gazzettino che ha raccolto le sue dichiarazioni a una serata in cui si sono incontrati i tecnici di diverse squadre trevigiane, di ogni disciplina. Oltre alla disamina sil pesantissimo ko di Champions Cup rimediato a Northampton il tecnico biancoverde si sofferma su due aspetti. Il primo è il pubblico italiano: “A Cardiff non stanno andando bene. Eppure lo stadio è sempre pieno: per loro il rugby è una cultura e la partita è comunque una festa. In Italia senza vittorie, la gente si disaffeziona. Lo capisco, ma mi ricordo che il 23 dicembre dell’anno scorso, quando abbiamo giocato a Belfast contro l’Ulster, c’erano 13mila persone, tutte con il cappellino di Babbo Natale a cantare”.
Così invece su Accademie e sitema di formazione: “Abbiamo più Accademie della Nuova Zelanda: è un sistema contorto e politico. Quando sei entrato in accademia ti mettono l’asterisco e ti dicono che hai il futuro garantito, così stanno rovinando l’affezione dei ragazzi per la maglia del club”.
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