Cinque domande ad Alfredo Palazzetti
In attesa della partita di domenica prossima 21.12.2014 ore 14,30 in casa contro il Savona Rugby A.S.D. abbiamo sottoposto cinque domande ad Alfredo Palazzetti.
Vent’anni, di origine ligure ma felicemente naturalizzato piemontese, finito il liceo classico nel 2013, la terza linea astigiana ha deciso di avventurarsi nel mondo del lavoro aprendo – appena diciottenne – l’Urban Adventure Park, un parco avventura situato nel parco pubblico più centrale di Asti prima struttura di questo genere a sorgere stabilmente nel pieno centro di una città.
Frequenta il primo anno dell’università di Scienze Motorie ad Asti e sta per inaugurare un secondo Parco nel centro di Milano in occasione dell’EXPO.
- Come Ti sei avvicinato al rugby?
R. Mi sono avvicinato al rugby durante le scuole medie grazie ad uno dei tanti progetti-scuola da sempre promossi dalla società. In effetti con entrambi i nonni rugbisti come anche mio padre, rugbista per trent’anni, diciamo che la mia scelta è stata felicemente accolta in famiglia. - Qual è il Tuo giocatore di riferimento a livello internazionale?
R. Non può che essere un “flanker” come me, uno dei giocatori più forti in questo momento nel panorama mondiale: Michael Hooper, terza linea della nazionale australiana leva 1991. Come me non è tra i più alti o i più pesanti, ma riesce ad essere sempre ovunque nel campo e a rubare palloni dalle mani degli avversari. - Puoi farci un’analisi dell’ultima partita giocata?
R. L’ultima partita si è disputata a Cogoleto e si è conclusa con un pareggio di 15 a 15. Non è stata una delle nostre migliori performance di quest’anno, non c’è stata molta grinta complici diversi errori soprattutto tra la linea dei tre quarti. Dopo una domenica di pausa sarà la volta di un match fondamentale per il campionato, partita che si svolgerà contro il Savona Domenica 21 “in casa nostra”, evento che spero attiri più pubblico possibile tra appassionati e non al campo di Lungo Tanaro.
D.Quali sono i Tuoi punti di forza e quali i Tuoi punti di debolezza?
- Non essendo fisicamente troppo dotato non mi sento molto efficace nelle fasi di attacco: per sfondare efficacemente la linea di difesa avversaria è necessario avere qualche chilo in più, caratteristica che voglio acquisire con l’allenamento. Al contrario credo di essere più efficace in difesa, ma il bello del rugby è che il gioco ti stimola continuamente a sfidare gli avversarsi e te stesso, senza mai lasciarti solo ma con altri quattordici compagni al tuo fianco.
D.Qual è il Tuo obiettivo stagionale a livello personale e a livello di squadra?
- Questo è un anno importantissimo per la crescita di tutti noi grazie al provvidenziale arrivo di Achille Bertoncini, allenatore di grande esperienza che è riuscito a smuovere la squadra dalla pesante situazione dello scorso anno. Siamo un gruppo giovane e molto coeso e grazie a lui il livello si sta alzando molto. L’obbiettivo è quello di risalire in serie B, detto questo il campionato è ancora aperto e non possiamo permetterci altri errori.
Vorrei ancora aggiungere che, in sunto, stiamo crescendo molto in questi mesi e non sta andando per niente male. E’ un ambiente ricco di potenzialità che non perde tempo nel sfruttarle.
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