Da qualche anno Natale fa rima con derby ovale. Come arrivano le due squadre all’importante doppio appuntamento?
Da qualche anno per l’Ovalia azzurra Natale è sinonimo di derby celtico. E ora che i criteri di qualificazione alla massima coppa europea sono cambiati, il doppio confronto si è arricchito di ulteriore valore sportivo. Sia chiaro, non è certo lo scontro decisivo, ma il nome della rappresentante italiana alla prossima Champions Cup uscirà anche se non soprattutto dalle sfide di Parma e Treviso. Come arrivano le due squadre all’importante appuntamento?
Qui Zebre: inutile dire che siano i federali ad arrivare in una miglior condizione dentro e fuori dal campo. Vero che la squadra di Cavinato perdendo a Newport ha mancato una delle occasioni per dimostrare la propria maturità, ma gli uomini di Cavinato si sono fin qui dimostrati squadra più solida. Dal punto di vista tecnico, il coach dei federali potrebbe “buttarla” sul piano fisico, se non altro pensando a quanto i Leoni stanno soffrendo il primo placcaggio e le manovre abrasive attorno al breakdown. In campo non dovrebbero quindi mancare i migliori carrier, pronti a dare avanzamento ed alzare l’intensità dello scontro fisico soprattutto nella metà campo avversaria. Dalla propria, chiavi in mano ad Haimona per ricacciare indietro Treviso e mettere pressione alla rimessa laterale veneta in periodo davvero difficile. Per questo, il coace federals potrebbe non volersi privare dell’esperienza di Bortolami dal primo minuto. Anche nel confronto ordinato, altra spina nel fianco della Benetton, i padroni di casa cercheranno di alzare da subito la voce.
Qui Treviso: il dopo Edimburgo è stato forse anche peggio del dopo Northampton, e alcuni falli non necessari commessi in casa scozzese (Acosta a parte), hanno forse tradito la spia di una tenuta mentale che inizia a presentare delle crepe. È arrivato un nuovo allenatore della mischia, Manuel Ferrari, ma pensare di vedere la sua mano già al XXV Aprile è assurdo. Piuttosto, coach Casellato vorrà soprattutto una reazione dei suoi, mentale e nell’approccio prima ancora che tecnica. Ci vorrà la vis pugnandi ultimamente latitata, ci vorranno i soliti Favaro e Minto, ma soprattutto ci vorrà la consistenza dei primi cinque, per dare palloni di qualità ad una linea veloce che sulla carta può fare male, soprattutto in mezzo al campo. Il doppio play Christie-Carlisle ha dimostrato che se messo nelle condizioni può funzionare e creare pericoli, ma se il pack non saprà essere competitivo Treviso partirà con un forte handicap.
Di Roberto Avesani
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