Il coach dei Wallabies vuole un ambiente in grado di convincere i giocatori a non lasciare
I giocatori australiani sono tra i più corteggiati dai club europei, e tra i primi ad andarsene (e dire addio quindi alla gold jersey, stante la policy federale attuale) sono stati Ashley-Cooper (Bordeaux) e Horwill (Harlequines). E giorno dopo giorno si infittiscono sempre più le voce sul destino di altri giocatori, Genia e Folau in primis, mentre per ora il movimento inverso, cioè il ritorno in patria, l’ha fatto solo O’Connor. Il coach dei Wallabies Cheika, se da una parte non si è detto particolarmente preoccupato, dall’altra ha affermato che sta alla federazione rendere la permanenza in patria più allettante. “Dobbiamo fare in modo che l’ambiente del Super Rugby e della nazionale siano così buoni che nessuno senta il bisogno di andarsene – ha detto l’allenatore ad AAP – non si tratta solo di come si allena, ma di tutto ciò che sta dietro. Siamo tutti sulla stessa barca, e ciò riguarda sia i top player che i più giovani. Nel mercato, dobbiamo diventare un’opzione allettante per i giocatori, e non solo per i soldi”. Già, perché è impossibile competere con le proposte europee e giapponesi. O meglio, creando un enviroment come quello All Blacks potrebbe essere possibile. Ma tra WhatsApp, scuse e bravate, la sensazione è che manchi ancora molto.
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