La vendita delle quote del Calvisano (ai figli) non mette il presidente FIR al riparo delle critiche
Il presidente FIR Alfredo Gavazzi forse sperava di mettere una bella pietra tombale sul suo conflitto d’interessi (presunto, che lo ricordiamo: stante le norme vigenti la posizione del numero uno del rugby italiano era regolare. Poi se si parla di opportunità il discorso si allarga a dimensioni diverse) con l’annuncio fatto la vigilia di Natale dalle pagine del Gazzettino della cessione delle sue quote del Calvisano, con solo l’1% rimasto in mano sua.
Ma la vendita non è stata fatta a terzi, bensì ai figli, cosa che ora fa dire al presidente del CUS Padova Roberto Zanovello – sempre sul Gazzettino – che “non è un problema di quote, ma di interessi economici. Il conflitto d’interessi c’è, tra il proprietario di quote (poche, tante, dei familiari) del Calvisano e il presidente della Fir, che sono la stessa persona”.
Roberto Zanovello doveva subentrare in consiglio federale a Roberto Besio, venuto a mancare quasi un anno fa: in realtà la sua nomina è durata pochissimo perché non avendo lasciato la carica di presidente del suo club (ma non proprietario) è divenuto incompatibile con quel ruolo. Va però detto che questi temi Zanovello li affronta da anni in maniera aperta e pubblica, tra i pochissimi a farlo, e che quindi le sue prese di posizione non possono essere etichettate come una sorta di “vendetta” personale.
Il dirigente veneto punta il dito anche contro il campo sintetico costruito a Calvisano e L’Aquila a carico della FIR, 440mila euro solo per la struttura in provincia di Brescia quando “nello stesso anno sono stati erogati 259.500 euro di contributi per le società di rugby che hanno fatto richiesta per ampliare o costruire impianti” e contro la gestione del Mondiale Juniores che avrà proprio in Calvisano il suo centro principale e chegrazie alla quale nel Peroni Stadium sarà costruita una nuova tribuna (“Gavazzi dice che l’investimento sarà coperto per il 50% dal contributo pubblico previsto dalla Regione – dice Zanovello – a seguito dei finanziamenti dell’Expo 2015, e per il 50% dalla società. Verificando le disposizioni approvate dalla Regione ci risulta difficile comprendere con quali contributi pubblici il Calvisano riuscirà a trovare le cifre per coprire i costi”.
Dichiarazioni che certificano che di questi temi ne parleremo ancora a lungo.
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