FIR e FFR starebbero lavorando a una ipotesi in grado di battere Irlanda e Sudafrica. Ma sarebbe un’alleanza sbilanciata
Divisi da una rivalità (e una vicinanza geografica e culturale) secolare, unite nel nome della RWC 2023: “L’ipotesi di una candidatura comune Francia-Italia circola da qualche settimana in Francia e trova conferme negli ambienti della Fir”. A scriverlo è il Gazzettino oggi in edicola sottolinenando che che una simile unione potrebbe superare quella che al momento pare essere l’opzione più forte, ovvero quella dell’Irlanda.
L’ipotesi esclusivamente italiana doveva infatti affrontare due scogli non da poco come gli stadi e il poter garantire quei 100 milioni di incassi che la World Rugby pone come conditio sine qua non per discutere della cosa.
Il presidente federale Alfredo Gavazzi, racconta il quotidiano veneto, ne avrebbe parlato anche durante una cena natalizia e ne riporta un virgolettato: “È un’ipotesi interessante, con una sua logica. Potrebbe trattarsi di una alleanza forte in grado di battere la concorrenza”.
Un’alleanza non semplice, col rischio di uno sbilanciamento tutto a favore dei più forti (politicamente) e ricchi transalpini, con una fase finale – quarti, semifinale e soprattutto finalissima – che verrebbe probabilmente giocata soprattutto al di là delle Alpi. Ma una candidatura solo italiana quante speranze avrebbe di essere accettata se la concorrenza si dovesse chiamare Irlanda, Francia e Sudafrica?
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