Valorugby, si allarga il pool di aziende che sostengono il progetto

Si allarga la famiglia di Valorugby, il progetto che lega sport e impresa per offrire nuove e concrete opportunità di formazione e di crescita ai giovani, e lo fa con un testimonial d’eccezione come il ct della Nazionale italiana Jacques Brunel. Dopo appena un mese e mezzo dalla sua nascita, voluta da Rugby Reggio e dalle due aziende del patron Enrico Grassi, Elettric 80 e Bema, si aggiungono infatti altre tre importanti realtà come Navatta Group, Bett Sistemi e Pulsar Srl che vanno così a coinvolgere sempre più l’intero territorio provinciale. Valorugby, forte della sua idea fondante riassunta nello slogan “Il vero successo è il valore”, continua così a convincere ed è pronto ad aprire le porte delle aziende del territorio ai ragazzi che giocano nelle giovanili del club Rugby Reggio per indirizzarli e far conoscere loro ciò che il mercato del lavoro può offrire. Il pool allargato di imprese che sostengono il progetto è stato presentato al B&B Country House di Viano alla presenza di tutti i soggetti coinvolti.

“Sono convinto dell’importanza del legame tra sport e aziende, uno scambio di valori reciproco – ha sottolineato Jacques Brunel – il saper vivere insieme, il rispetto per le regole: sono veri tesori nel rugby come nel lavoro. Io inizio sempre gli allenamenti alle 8.30 e ricordo ai miei atleti che siamo già in ritardo di mezz’ora poiché nella vita di un lavoratore è quello l’orario in cui comincia la propria attività. Chi è professionista rischia di dimenticare tutto questo, mente ricordare questo legame è fondamentale”. Il progetto vuole farsi conoscere e trovare alleati anche nelle istituzioni locali. Invitati alla presentazione anche i sindaci di Baiso Fabrizio Corti, di Carpineti Tiziano Borghi e di Viano Giorgio Bedeschi, hanno assicurato il loro sostegno a Valorugby.

I FONDATORI. “I principi che ho trovato nello sport del rugby sono gli stessi che applico nelle mie aziende e sono felice che altre realtà se ne siano fatte contagiare – conferma l’ideatore del progetto Enrico Grassi, presidente di Bema ed Elettric 80 – diamo una prospettiva di lavoro a questi ragazzi, così che oggi possano avere migliori risultati sportivi e domani possano avere un futuro come lavoratori di successo. Molti parlano del problema giovani ma nessuno fa nulla, io oggi voglio fare qualcosa per loro: voglio avvicinare 60 ragazzi all’anno, tra i 12 e i 19 anni, ovvero chi è in procinto di scegliere la scuola superiore e chi l’università, a questo gruppo di aziende che un domani potrebbero offrire loro un’opportunità. Incontri in azienda, stage, occasioni di conoscenza diretta del mondo del lavoro: dobbiamo seminare entusiasmo, giocando una partita che sono sicuro di vincere”. “Credo che i principi del nostro sport si applichino benissimo nel mondo del lavoro – aggiunge Giorgio Bergonzi, presidente del Rugby Reggio – oggi, insieme a questo pool di aziende sempre più corposo, creiamo i presupposti per un’ottima collaborazione per il futuro dei nostri ragazzi e ne siamo davvero orgogliosi: siamo sicuri che entro giugno al nostro fianco avremo almeno dieci aziende”.

I NUOVI PARTNER. Forte è l’entusiasmo delle tre nuove realtà imprenditoriali che hanno deciso di aderire al progetto Valorugby. “Penso che nel rugby ci siano dei valori importanti, a partire dal gioco di squadra – spiega Massimo Navatta, vice presidente di Navatta Group – questo sport che non è stato ancora infettato dai malanni del calcio, è la base della bellissima iniziativa rappresentata da Valorugby capace di avvicinare i giovani al lavoro. Prepariamoli insieme a possibilità lavorative effettive”. “Tre settimane fa Enrico Grassi mi ha parlato dei valori del rugby e del progetto che stava costruendo con le sue aziende e Rugby Reggio e nelle sue parole ho ritrovato gli stessi valori che chiedo ai miei dipendenti – gli fa eco Massimo Franzaroli, presidente di Pulsar Srl – crescita e sviluppo sono le linee guida chiave del nostro lavoro e in quest’ottica vogliamo investire su giovani di valore come questi giocatori. Lo sport del rugby è uno sport abbastanza duro, di sacrificio, ma non solo, è anche importante il contorno, la famiglia, lo stare insieme con gli amici e gli avversari e questi per me sono valori che devono avere la precedenza. Io sono di Bologna e mi piacerebbe allargare questo progetto anche nella mia città per aiutare altri ragazzi”. “Anche noi a Correggio crediamo nei valori che possono portare in azienda i giovani – commenta Tienno Bettati, presidente di Bett Sistemi – come ha detto Enrico Grassi, molti parlano delle problematiche lavorative dei giovani ma nessuno fa qualcosa. Noi vogliamo fare qualcosa come già facciamo con il calcio, trasmettendo questi valori ai ragazzi come agli educatori. Il rugby non è noto come sport e questo è un bene, noi vogliamo preservare i suoi valori e farlo crescere nel giusto modo”.