Tanti infortunati, vedremo sicuramente delle novità in tutte le parti del campo. Nel primo pomeriggio l’annuncio del ct
Oggi alle 14, minuto più o minuto meno, conosceremo la formazione titolare con cui l’Italia sabato pomeriggio scenderà in campo a Murrayfield contro la Scozia. Sull’importanza della partita abbiamo già detto: il XV del cardo è sicuramente la squadra più alla nostra portata tra le cinque che affrontiamo nel torneo e batterla ci toglierebbe dall’imbarazzo di dover rischiare di chiudere la competizione con l’ennesimo cucchiaio di legno. Senza contare che una sconfitta a Edimburgo e la contemporana vittoria della Georgia sulla Spagna ci dovrebbe costare un posto nel ranking Mondiale, con gli azzurri che scivolano al 15° posto (peggior risultato da quando siamo entrati nel Sei Nazioni) scavalcati proprio da Gorgodzilla e compagni.
Non va comunque dimenticato che la Scozia è squadra ostica e rocciosa, con trequarti che sanno far male. Un gruppo, quello su cui sta ben lavorando Vern Cotter, che ha fatto soffrire la Francia a Parigi e che è stato sconfitto di soli tre punti dal Galles tra le mura di casa. Un avversario da rispettare e prendere con le pinze.
La formazione dicevamo, che causa infortuni sarà molto diversa da quella vista nelle prime due uscite dal torneo, con cambi e novità praticamente in ogni reparto. In prima linea non ci sarà Castrogiovanni, morso da un cane. Al suo posto giocherà Chistolini o il più esperto Cittadini aggregato domenica al gruppo azzurro? Scelte obbligate o quasi in seconda linea, dove abbiamo evidenziato problemi nella gestione delle rimesse laterali: quasi certamente partirà la coppia Furno-Biagi con Pavanello in panchina visti gli infortuni di Bortolami (sicuro assente) e un Fuser acciaccato.
In terza la buona notizia è il rientro di Favaro, che potrebbe partire titolare. Ma qui, nonostante l’assenza di Barbieri, le soluzioni non mancano con Minto, Mauro Bergamasco (da sottolineare la sua prova di Twickenham), ma anche Barbini e Vunisa. E poi c’è ovviamente capitan Parisse.
In mediana dovremmo vedere Gori e Allan. L’apertura del Perpignan negli spezzoni che ha giocato ha mostrato una verve migliore e un piglio decisamente più propositivo di Haimona. La chance dal primo minuto se la merita tutta e va detto che gli infortuni di Masi (sicuro assente) e di Morisi (che potrebbe non farcela) potrebbero spingere Brunel a schierare il neozelandese delle Zebre tra i centri.
E il ruolo dove siamo più scoperti sono proprio le maglie numero 12 e 13. Se Morisi sta bene uno dei due spot è suo, ma se così non fosse? E se Luca non è al massimo Brunel lo rischierà? Un bel problema che portare a delle sorprese, con Bisegni e l’esordiente Bacchin equamente divisi – e non necessariamente in questo ordine – tra campo e panchina. Più difficile invece vedere Boni nei 23.
Rimane il trangolo allargato: non mettere McLean estremo è un delitto, Venditti e Sarto saranno le ali ma su quest’ultimo pende la spada di Damocle di una lesione muscolare al bicipite femorale. Se non ce la dovesse fare la novità è d’obbligo con Ragusi e Visentin a giocarsi la maglia.
Brunel potrebbe però mischiare le carte anche qui con una mossa un po’ a sorpresa, piazzando magari Haimona a numero 15 e dirottando McLean all’ala. Ma chi giocherebbe centro in quel caso?
Un puzzle di non facile soluzione, ancora qualche ora e sapremo tutto. Voi chi fareste giocare?
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