Quella contro la Scozia è una vittoria molto importante, ottenuta da un gruppo che non si è mai lasciato andare
Cuore e palle. Non ha usato giri di parole capitan Parisse nei minuti immediatamente successivi al fischio finale di Murrayfield per descrivere la vittoria azzurra sulla Scozia. E ha ragione da vendere. Il terza linea che tutti ci invidiano – è in uno stato psicofisico straordinario – ha però dimenticato un terzo ingrediente che è stato fondamentale sul prato di Edimburgo: la testa.
L’Italia vista ieri non ha mai perso calma e concentrazione, una squadra che sapeva cosa voleva e come ottenerlo. I primi 10-15 minuti sono stati di quelli che facevano presagire il peggio, con tanti errori e falli (il primo concesso dopo soli 20 secondi di gioco) e una Scozia che sembrava davvero in palla. Eppure anche lì l’Italia non ha mai perso il filo della matassa e con pazienza e un po’ di fortuna ha rimesso in piedi la partita. Un’immagine su tutte: Furno che entra lanciato a dieci dalla fine ma forte dei sostegni e dell’efficacia della nostra cassaforte si gira prima del contatto per impostare una moul che ci porterà a cinque dalla meta.
Nel secondo tempo la Banda Brunel, anche nella fase centrale in cui ha più sofferto, ha tenuto quasi sempre in mano le redini del gioco e non si è fatta mai abbattere. Testa, tanta testa. Un gruppo che ha reagito con la giusta calma e determinazione quando a una manciata di minuti dalla fine ha visto assegnarsi un calcio contro quando era a un passo dalla linea bianca. Capace di rimettersi subito a ricucire e ricostruire fino ad ottenere quella meta tecnica che poteva essere concessa già qualche azione prima (bellissima la definizione di Brunel di quel momento: “lì ci siamo tutti un po’ “incassati” ). Cuore, palle e testa.
Cose da sistemare non ne mancano ma ora le restanti due gare del torneo – Galles e Francia, entrambe a Roma – le possiamo giocare con meno apprensione visto che il rischio cucchiaio di legno ce lo siamo messi alle spalle e allontanato il rischio di un sorpasso nel ranking da parte della Georgia (che ha vinto a Madrid 26 a 13 contro la Spagna), evidenzia quest’ultima magari temporanea e non gravissima ma che avrebbe pesato davvero tanto sul gruppo e sull’atmosfera. E a proposito di Georgia (o chi per essa), Parisse l’ha detto chiaro e tondo: “Abbiamo dimostrato che nel Sei Nazioni ci stiamo a pieno titolo”, ha dichiarato il capitano azzurro a Tuttosport.
Torniamo da Edimburgo con una vittoria molto pesante, meritata, che dà tantissimo morale e qualche certezza in più, un’ affermazione di cui avevamo grande bisogno. Un patrimonio da non disperdere ma nemmeno da sopravvalutare. Ma siamo sicuri che Ghiraldini, Brunel, Parisse e compagni terranno i piedi ben saldi per terra.
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