Da Brunel a Ghiraldini nel gruppo azzurro nesuno abbassa la guardia. Orquera in una intervista racconta la sua delusione
Non manca molto alle 16 di domenica pomeriggio e poi sarà Italia-Francia. Una squadra azzurra rinfrancata dal successo in Scozia contro quella francese che arriva invece dalle sconfitte con Irlanda e Galles, travolta dalle polemiche interne e con un ct criticatissimo dalla stampa transalpina ma – si sa – gli animali feriti sono i più pericolosi e aggressivi.
E infatti il nostro ct tiene ben alta la guardia: “E’ in difficoltà ma non mi fido – dice Jacques Brunel dopo l’annuncio del XV titolare per la gara dell’Olimpico – i francesi quando sono così hanno la capacità di trovare le risorse per andare avanti. Prima dell’inizio del torneo la Francia era una delle favorite. Oggi hanno una vittoria e due sconfitte come noi, c’è un po’ più di fiducia per noi e un po’ meno per loro ma il ranking non è cambiato e per il momento loro sono i favoriti. In ogni caso noi dobbiamo rimanere concentrati sul nostro rugby“.
Anche tra i giocatori nessuno si fida troppo dei bleus. Dario Chistolini, ad esempio, sottolinea che la Francia “ha la migliore difesa del campionato, ha preso solo due mete in questo Sei Nazioni” mentre Leonardo Ghiraldini ricorda che “abbiamo fatto una buona partita in Scozia ma ogni partita ha una sua storia e noi lo sappiamo sulla nostra pelle. I francesi sono imprevedibili e non dobbiamo farci condizionare dai loro ultimi risultati. Loro sono tra le prime cinque nel ranking, la loro qualità non si misura in una partita persa”.
Brunel punta ancora su Kelly Haimona con Tommaso Allan in panchina: entrambi i mediani d’apertura non hanno passato una settimana tranquilla dal punto di vista medico ma alla fine sono risultati abili e arruolati. Andrà invece in tribuna Luciano Orquera, convocato in fretta e furia giovedì per subentrare a uno dei due nel caso non ce l’avessero fatta. E il giocatore delle Zebre, che non viene convocato in azzurro dai test autunnali dice la sua a Midi Olympique : “E’ un periodo un po’ complicato per me. Da quando c’è Brunel e fino a novembre sono stato sempre chiamato in nazionale ma non sono stato chiamato per la preparazione di questo Sei Nazioni. Sono molto deluso. Quando fai un percorso con un gruppo e ti ritrovi fuori a soli sei mesi dal Mondiale è difficile da ingoiare. Guardare in televisione le partite è dura E quando leggo le dichiarazioni su Haimona mi dico che la situazione diviene per me ancora più complicata in vista del Mondiale. Ma mi concentro sulla mia ambizione di tornare nel gruppo. Non so come vengono fatte le scelte ma le devo accettare. Fa parte della carriera di un giocatore”.
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