Il team manger delle Zebre in una intervista non risparmia critiche e suggerimenti alla nazionale azzurra e al suo staff
“Abbiamo fatto un torneo scadente, insufficiente sotto molti punti di vista. La squadra ha giocato bene solo in pochi sprazzi, vedi il primo tempo con il Galles o la gara contro la Scozia. Avere evitato il cucchiaio di legno è un dato statistico confortante che però non modifica il giudizio negativo”. Quello di Andrea De Rossi è un nome importante del rugby italiano: 34 caps azzurri, ex coach di Cavalieri Prato e Rovigo, ora tean manager delle Zebre e da buon livornese non le manda a dire. In una lunga intervista sulle pagine de Il Tirreno dice la sua sul recente Sei Nazioni dell’Italia: “Succede che siamo in questa manifestazione dal 2000 e all’inizio era un sogno, in cui tutto ci poteva stare, sconfitte e bastonate comprese. Ma ora, dopo quindici anni, il movimento, la Fir, i tifosi e i media si aspettano dei risultati. Il credito non sarà infinito (…) Ci chiamano i soliti italiani, spaghetti e mandolino. E purtroppo…”.
Problemi di preparazione fisica? Non secondo De Rossi: “poteva essere in parte ai miei tempi, ci si allenava da semiprofessionisti e in Nazionale si spiegavano le sconfitte col fatto che ad alti livelli non si teneva per 80 minuti. Ma ora questo non vale più, chi veste l’azzurro è un professionista a tutti gli effetti. A livello fisico non vedo grandi cali, piuttosto pesa molto l’aspetto mentale”.
Poi passa a Brunel, che deve rimanere fino ai Mondiali per il team manager bianconero che però non risparmia critiche: “Non si tratta di cercare un colpevole, ma che un coach possa dare o no le motivazioni giuste. Sapere che Brunel è già destinato ad andarsene entro un anno non è positivo, questo problema di comunicazione andava gestito meglio (…) Quanto alla sua gestione delle partite in questo Sei Nazioni faccio solo un esempio: far uscire il capitano contro il Galles quando sei ancora in partita è un messaggio sbagliato; io lo avrei fatto morire in campo…”. Infine il Mondiale: “Possiamo perdere perché affronteremo squadre toste, però dobbiamo provarci; non è ammissibile giocare un tempo e poi beccare 50 punti senza reagire. In poche parole, non possiamo più permetterci figuracce”.
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