L’ex All Blacks non può che alzare il livello di tutto il gruppo. Per non parlare di giovani, RWC, Palazzani…
La notizia è arrivata nel primo pomeriggio, ed è di quelle che non possono non fare piacere. Mils Muliaina, estremo All Blacks classe 1980 con all’attivo cento (lo riscriviamo, lettere e a cifre cento/100) caps con gli All Blacks, ha firmato un contratto di una stagione con le Zebre. Fin qui tutto bene. Anzi no, perché esiste una parte di Ovalia perennemente incontentabile. I motivi sono diversi. Sperando di non dimenticarne nemmeno uno, si inizia col fatto che ha 35 anni, che non è più quello di una volta, che bisogna far crescere gli italiani, che nei ruoli chiave ci rivolgiamo agli stranieri e via dicendo. Legittimo. Ma le valutazioni vanno date e fatte nel giusto contesto tecnico, anagrafico, temporale e mettiamoci pure anagrafico. Proviamo a mettere un po’ di ordine.
Capitolo temporale. Quella che inizierà tra pochi mesi è la stagione della Rugby World Cup. Tra match iridati 2015 e Sei Nazioni 2016, le Zebre saranno prive di molti giocatori chiave per diverse partite. Occasione ideale per prendere qualche giovane e promettente eccellente e farlo esordire ad un livello maggiore, certo, ma perché no evitando di andare in campo con formazioni non competitive. Ed essere competitivi in tutto l’arco della stagione, e non solo quando si ha la formazione tipo in campo, è una delle vere sfide per abbandonare quelle ultime due posizioni in classifica. L’altra, tornando al tema della formazione, sarebbe capire che crescere un giovane non significa fargli fare una settimana di allenamento e un paio d’ore di partita all’anno in Pro12.
Capitolo tecnico (Palazzani). L’arrivo di un estremo di ruolo dovrebbe finalmente liberare Jimenez o chi sarà dall’eterno affaire Palazzani. Tanto più che l’altro ex All Blacks, Leonard, partirà per Swansea, liberando un posto a numero nove.
Capitolo tecnico (tutti). Allenarsi e giocare assieme a chi ha giocato cento partite con la maglia dei tutti neri, dovrebbe automaticamente alzare il livello di tutta la squadra. Ciò che distingue un campione da un bravo giocatore, si sente dire ogni tanto, è che il campione associa alle proprie doti tecnico/atletiche un forte senso di altruismo. Sarebbe brutto essere smentiti, ma a pelle la sensazione è che l’ex All Blacks possa avere un ruolo fondamentale per la crescita dei molti giovani di passaggio dal Lanfranchi, a partire dal pari ruolo Odiete che ancora resta inesplorato. “Ho sempre creduto nell’utilità di condividere sapere ed esperienza in campo con le nuove generazioni di giocatori” sono state le prime parole di Muliaina.
Capitolo societario. Poche settimane fa vi era l’ipotesi che le Zebre se ne andassero da Parma, ora arriva l’annuncio di Muliaina, a cui seguirà quello di un altro giocatore di forte esperienza internazionale, più cinque giocatori provenienti dall’Eccellenza. Muliaina proprio uno sprovveduto non lo dovrebbe essere, e se ha accettato l’offerta delle Zebre è perché evidentemente qualcosa di buono vi ha visto.
Infine, sia concesso dire che c’è straniero e straniero. Se lo scopo di un giocatore non italiano è quello di innalzare il livello dando esperienza al gruppo e facendo crescere i più giovani, siamo convinti che l’acquisto di Muliaina centri in pieno il bersaglio. Il campo giudice supremo darà il suo responso, ma la sensazione è che sono altri gli acquisti di stranieri da mani nei capelli…
Di Roberto Avesani
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