Il tecnico sottolinea che non può candidarsi perché sotto contratto con la FIR ma che se la situazione cambiasse…
ph. Sebastiano Pessina
La situazione è nota: Philippe Saint-André dopo il Mondiale non sarà più alla guida della nazionale francese. La federazione francese ha deciso che chiunque voglia candidarsi – in linea teorica anche lo stesso Saint-André – deve inviare una lettera alla FFR entro il prossimo 25 aprile. Una settimana. Nomi di eventuali candidati che si sono già palesti ancora non si conoscono ma ce n’è uno che non ha intenzione (e non può…) inviare quella missiva ma che non si tira indietro di fronte a una opportunità del genere. Quel candidato è Jacques Brunel.
L’attuale ct azzurro ha già da tempo annunciato che alla scadenza del suo contratto, ovvero dopo il Sei Nazioni 2016, lascerà la panchina dell’Italia. Midi Olympique lo ha contattato nella giornta di domenica e lui alla domanda se avesse pensato di inviare una lettera alla FFR risponde dicendo che “oggi non sono nelle condizioni di presentarmi, sono sotto contratto fino al 2016 e la mia candidatura non è possibile a queste condizioni ma questa cosa potrebbe anche evolversi. Sono in una condizione particolare”.
Parole che spingono il giornalista francese a dire che “a sentirla c’è la sensazione che a votro avviso qualcosa possa cambiare da qui al 25 di aprile, che sarebbe possibile trovare un accordo. Con l’Italia o anche con la Francia?”. E qui Brunel diventa più diplomatico: “Non so nulla. Francamente non so cosa possa succedere. (…) Negli ultimi tre mesi non ho mai pensato che potessi essere un candidato per diverse ragioni. Poi, se le condizioni dovessero mutare e il contesto me lo dovesse permettere… (…) Non sono un candidato e non sono nello spirito di esserlo. Se una candidatura dovesse aprirsi e, soprattutto, se qualcuno pensa che io possa avere un ruolo da giocare allora potrei avere una visione differente. A condizione anche che lo si possa fare in rapporto alla mia attuale situazione”.
Messaggi un po’ per tutti, parrebbe di capire, per la FIR e per la federazione francese: per liberarsi magari subito dopo il Mondiale da un lato e per prenderlo in considerazione dall’altro, anche con un ruolo nello staff. Ma magari abbiamo capito male noi…
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