Un medico dello sport specialista nella lotta al doping dalle pagine di Le Figaro lancia una nuova accusa. Ma non fa nomi
Cocaina in settimana per essere più performanti durante le sedute dedicate allo sviluppo muscolare, poi un paio di giorni senza prender nulla per fare in modo che nel sangue non rimanga alcuna traccia e poter passare senza problemi il controllo antidoping a ridosso delle partite. Questa l’accusa che Jean Pierre de Mondenard – medico dello sport ed espert della lotta al doping – fa al rugby francese. Un’accusa che arriva dalle pagine di Le Figaro e che non porta né nomi, date o squadre specifiche. Non in quella sede almeno.
Queste le sue parole esatte:
“Nel rugby so che dei giocatori prendono la cocaina per essere più performanti nelle loro sedute di musculazione e allenarsi in maniera più intena. Il giorno della partita sono negativi perché smettono di assumerla 48 o 72 ore prima, il tempo necessario perché non sia più visibile nel sangue. Ma il carico di lavoro prodotto negli allenamenti permette loro di essere più competitivi durante le gare”.
Dichiarazioni che susciteranno un nuovo vespaio su un tema che negli ultimi mesi ha più volte coinvolto il rugby francese. La cocaina, prosegue de Mondenard, ” stimola il sistema nervoso centrale, permette di non aver fame, di non sentirsi stanchi, di lottare contro lo sforzo. Dà allo sportivo un senso di invincibilità, di essere Superman, di aver la sensazione che nulla può resistergli”.
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