Un ultimo turno di campionato senza particolari pressioni
La fatica finale del torneo di C1 regionale è stata, per la Fulgida Etruschi Livorno, vissuta come il classico ultimo giorno di scuola, quando si festeggiano le imminenti vacanze e non si è preda all’angoscia per le ultime interrogazioni ormai (nel bene o nel male) in archivio. La squadra labronica, che in questo scorcio finale di annata ha fatto i conti con un numero record di assenze, ha perso in casa 14-21 con l’Arieti Arezzo. Più del punticino raccolto in virtù della sconfitta incassata per il passivo inferiore alle otto lunghezze, si è celebrato Alberto Mazzoni, all’ultima gara in carriera: il capitano per raggiunti limiti di età deve appendere le scarpette al chiodo. Lo stesso Mazzoni, insieme a Francesco Consani, ha assunto, in queste ultime tre giornate del campionato, il ruolo di giocatore-allenatore. I due, dopo le dimissioni di Daniele Campani, hanno svolto la funzione di ‘traghettatori’. Insomma, si è pensato più a costruire qualcosa di importante per l’anno prossimo, che non a raccogliere a tutti i costi successi, tramite i calci piazzati. Anche contro l’Arieti, la Fulgida ha pensato solo al gioco. Tante volte, anzichè tentare la via dei pali, i verde-amaranto hanno optato a cercare l’azione per sfondare il muro difensivo aretino. I labronici, che avevano presentato 18 elementi a referto, hanno segnato due mete (a bersaglio Consani e Guiggi), condite da due trasformazioni di Christian Incrocci. Marcature giunte nel corso della ripresa. Sfida viaggiata sui binari dell’equilibrio. Per imporsi (senza rubare nulla) l’Arieti (tre mete trasformate) si è affidata alla propria maggior concretezza. Lo schieramento livornese: Incrocci C.; Guiggi, Compiani, Paris, Di Miceli (28′ st Mini); Sanacore, Consani; Bonaretti, Ruffino, Chiarugi (12′ st Bonsignori, 25′ st Mazzoni); Lomi, De Gregori; Giusti, Borella, Trinca.
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