Speciale Rugby World Cup: le squadre – Nuova Zelanda

37 vittorie su 43 match iridati disputati: la storia degli All Blacks detentori del Trofeo, favoriti in Inghilterra

all blacks alla RWC

La Nuova Zelanda ha partecipato a tutte e sette le edizioni della Coppa del Mondo e ha conquistato i due titoli iridati nella prima e nell’ultima, 1987 e 2011, entrambe organizzate in casa. E questa non è l’unica caratteristica che accomuna le due vittorie. Ambedue le volte, infatti, fu la Francia a essere sconfitta in finale: 29-9 la prima e 8-7 la seconda. I Bleus, per parte loro, riusciranno a prendersi la rivincita nel 1999 eliminando gli All Blacks in semifinale (43-31 al termine di una delle partite più spettacolari della storia della RWC) e nel 2007, ai quarti, chiudendo il match 20-18. Con riguardo a quest’ultima partita, volendo essere rigorosamente filologici, va detto che non è corretto parlare di tutti neri, perché ai neozelandesi non fu concesso di giocare con la tradizionale divisa monocolore.

Anche l’Australia ha “preso lo scalpo” kiwi due volte, nelle semifinali del 1991 e del 2003 concluse rispettivamente 16-6 e 22-10. Nell’edizione 1995 vi fu invece l’incredibile finale contro il Sudafrica, decisa da un drop dello Springboks Stransky durante i tempi supplementari.
Nei due filmati riviviamo la finale del 1987 (al minuto 2:20 c’è la bellissima meta “di un certo” John Kirwan) e la cavalcata trionfale del 2011 con tutte le mete segnate dagli uomini in nero.

 

 

DIAMO I NUMERI: LA SQUADRA
Gli All Blacks hanno disputato complessivamente 43 match iridati: 37 le vittorie e solo sei le sconfitte. Perdere sei match in sette edizioni, avendo sempre passato la fase a gironi, significa essere usciti imbattuti da tutti i 24 pool match disputati.

Il record di punti e mete messe a segno in una singola partita della RWC risale al 4 giugno 1995, quando a Bloemfontein in Sudafrica il malcapitato Giappone venne sconfitto 145 a 17. In quell’occasione Paul Henderson e compagni misero a referto 21 mete, di cui sei realizzate dal secondo centro Marc Ellis.

 

DIAMO I NUMERI: I GIOCATORI
L’All Black con più presenze iridate è il leggendario tallonatore Sean Fitzpatrick, a quota 17. In seconda posizione ex equo (a 16) Ali Williams e Richie McCaw, con l’attuale capitano neozelandese che verosimilmente scalzerà Fitzpatrick nel corso dell’edizione 2015. Ma attenzione anche a Kevin Mealamu, fermo a 14, e ancora in attività…
Sul fronte punti, nelle prime tre posizioni troviamo altrettante aperture (che contano tutte 10 caps iridati): Grant Fox a 170, Andrew Merthens a 163 e, in terza piazza, Dan Carter a 109 e, anche per lui (come per il già citato McCaw), il record è appena dietro l’angolo…
Sul fronte mete, manco a dirlo, al vertice della classifica svetta Jonah Lomu. L’ala di Auckland ne ha segnate ben 15, in solamente due edizioni (1995 e 1999). Indimenticabili restano le quattro realizzate nella semifinale del 1995 contro l’Inghilterra.

 

GLI ALL BLACKS, GIÀ TESTIMONIAL NEL 1987
Quando il pilone inglese Paul Rendall scoprì gli All Blacks che si erano allenati in vista della Coppa del Mondo del 1987 li definì, non proprio garbatamente, dei “bastardi”. Negli stessi giorni e nello stesso posto, ad Auckland, l’estremo gallese Paul Thorburn per poco non ci rimase secco quando accendendo la TV nella camera dell’hotel vide i giocatori della Nuova Zelanda fare da testimonial in alcuni spot televisivi per una bevanda alla banana e per alcuni utensili agricoli. Va sottolineato che in quegli anni il regime amatoriale vietava ai giocatori di prestare la propria immagine per scopi pubblicitari, almeno in qualità di sportivi. Infatti, in uno spot dove appariva il tallonatore All Blacks, in sovraimpressione si leggeva “Andy Dalton, agricoltore”.
Sempre un passo avanti…

 

LE NOTTI MOVIMENTATE DEL 1995, TRA SQUILLI NOTTURNI E FOODGATE
Si racconta che nei giorni che precedettero la finale del 1995 tra Sudafrica e Nuova Zelanda, i giocatori All Blacks passarono delle notti parecchio movimentate. Il capitano Sean Fitzpatrick riferì che i telefoni delle camere squillavano a qualunque ora, più volte si udì l’allarme antincendio dell’hotel e il suono dei clacson nel parcheggio.
Nella storia di tutte le competizioni internazionali c’è poi un presunto caso di foodgate, il sabotaggio alimentare ai danni di una squadra. La Rugby World Cup non fa eccezione e a essere colpiti, nel 1995, furono proprio gli All Blacks. Come in quasi tutti i casi, i fatti restano nel limbo tra verità e leggenda. L’episodio più significativo accadde giovedì sera, a due giorni dalla finale. Dopo la consueta cena di squadra, diversi giocatori avvertono nausea e sintomi di malessere. Racconta Jonah Lomu alla giornalista inglese Alison Kervin: “Non si trattava di uno o due, eravamo tutti colpiti da attacchi di nausea. Le persone dicevano che l’hotel era zona di guerra, perché stavamo tutti male”. Conferma la tesi Zinzan Brooke: “Diciotto tra giocatori e staff avevano mal di pancia. Può essere una coincidenza, ma non credo. Avevamo deciso di mangiare solo nei ristoranti durante il Torneo, ma nella settimana della finale volevamo isolarci”.

 

LE “PRODEZZE” DI ALAN WHETTON
Flanker classe 1959, Alan Whetton ha disputato 35 partite con gli All Blacks, di cui 11 alla Coppa del Mondo nelle edizioni 1987 e 1991, e la sera del 20 ottobre 1991 l’ha combinata davvero grossa. La Nuova Zelanda ha appena battuto soffrendo il Canada ai quarti di finale: 29-13 al termine di ottanta minuti che entreranno nella storia dei nord americani e che i tutti neri preferirebbero dimenticare. Si è giocato a Lille e a mezzanotte circa la squadra è in coda fuori dall’hotel aspettando un taxi. Whetton e un altro giocatore (di cui non si sa il nome) notano un van di servizio dell’hotel, apparentemente vuoto e col motore acceso. Detto fatto, i due montano a bordo e con alcuni compagni di squadra si recano in un club della città. Solo dopo si accorgono che nel bagagliaio c’è un cane. Durante la festa irrompe nel locale la Gendarmerie chiamata dal proprietario del van. “Ripensandoci – ha raccontato Whetton nel libro World Cup Rugby Tales di Lawrence Dallaglio – ero un All Black impegnato nella Coppa del Mondo, avevo guidato in stato di ebbrezza un van rubato con a bordo un cane non mio. Fosse successo nell’era del professionismo, sarei finito in prima pagina”.

 

Roberto Avesani

 

Scopri le altre squadre del Torneo sino ad ora pubblicate: Inghilterra – Italia – Argentina – Australia – Galles – Francia – Irlanda – Scozia – Sudafrica – Samoa – Fiji – Romania, Costa d’Avorio, Georgia e Giappone

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