Dal board della Premiership si chiede di bloccare retrocessioni e promozioni per cinque anni, ma dalla Championship ribattono
“Cinque anni? E’ come una condanna al carcere. Qualcosa di inaccettabile”. Non le manda certo a dire il direttore tecnico del Doncaster Clive Griffiths, che risponde così alla proposta ventilata dai club di Premiership di bloccare per cinque anni le retrocessioni e le promozioni da e verso la massima serie. Da questo quindi si capisce come il tema della riforma dei campionati in Inghilterra abbia raggiunto picchi roventi.
A rincarare la dose delle polemiche inoltre ci si è messo Stephen Vaughan, CEO del Gloucester, che ha spiegato il suo punto di vista: “Un quinquennio da “sacrificare” per le nostre leghe, potrebbe essere una cosa giusta – come riporta therugbypaper.co.uk – l’idea è quella di portare da 12 a 14 i club in Premiership consentendo loro di migliorare la propria struttura economica andando a stipulare contratti duraturi con nuovi sponsor e andando ad aumentare i ricavi provenienti dalla televisione”.
Nel botta e risposta però si è inserito pure Ian Davies, presidente dei Cornish Pirates, il quale ha affermato: “Cinque anni sono davvero troppi. Per molti giocatori e tecnici si tratterebbe di perdere la parte migliore della loro carriera. Poi, se vogliamo vedere il modello più vicino a ciò che state proponendo ovvero il Pro12, io francamente non ci vedo tutti questi vantaggi. Il livello in molte partite è basso; mentre in Premiership agonismo e intensità non mancano mai. Se pensate che questo possa essere il meglio per il nostro futuro, allora state commettendo un grosso errore”.
La discussione dunque sembra ben lontana dall’essere risolta con un punto d’accordo comune per tutti i rappresentanti, considerando che l’oggetto di discussione è quello del lustro 2016-2021.
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