Match inaugurale della prima edizione della Webb Ellis Cup: una meta che entra nella storia
Nome: John
Cognome: Kirwan
Ruolo: Ala
Edizioni RWC disputate: 1987 – 1991
Presenze RWC: 11
Punti RWC: 28
Fino all’87 nessuno poteva rivendicare il titolo di squadra più forte al mondo. Tra polemiche e idee divergenti, la prima edizione del Massimo Campionato venne organizzata in brevissimo tempo, con pochi sponsor e le idee non molto chiare. Quello che avvenne in campo fu l’inizio di una gloriosa storia, e che inizio.
Auckland, l’Eden Park, uno dei templi di questo sport, ospita il primissimo match della prima Coppa del Mondo. In campo ci sono i padroni di casa contro l’Italia, all’ala, con il numero 14, un ragazzotto di 1,91 m per quasi 100 kg. Alto, biondo, prestante, quasi un dio greco. Questo ragazzotto di nome John Kirwan conosce bene gli avversari, dall’85 ha giocato in Italia con la maglia biancoverde del Treviso durante le pause del campionato neozelandese.
La partita è a senso unico, gli All Blacks non si fanno pregare e dopo un primo tempo tirato iniziano a macinare punti. 68esimo, prima meta del match di John Kirwan, ottava meta dei padroni di casa, ennesimo calcio da centrocampo degli Azzurri. La palla arriva nei 22 dei Tuttineri, presa semplice, due passaggi e la palla finisce nelle mani di JK: l’ala accelera e mette a sedere Fabio Gaetaniello, cambio di direzione verso destra ed è Marzio Innocenti a finire a terra, mentre Marcello Cutitta, pur superato, si lancia alla rincorsa. Tito Lupini cerca di afferrare la maglia nera dell’ala bionda, niente da fare, le dita arrivano appena a sfiorare Kirwan, la sua corsa sembra inarrestabile. Ghizzoni quasi nemmeno ci prova, vede solo un fulmine nero passargli vicino, con al fianco Fulvio Lorigiola che tenta l’inseguimento.
Anche il numero nove azzurro cede, scivolando a terra. Ormai non c’è più nulla da fare, solo Cutitta continua la sua disperata rincorsa, mette le ultime energie in un tuffo che va a bersaglio. Troppo tardi però, dopo 70 metri di corsa la linea di meta è ormai superata, il pallone schiacciato e altri 4 punti aggiunti sul tabellone. Lo stadio è in delirio, un pezzo di storia scritto.
John Kirwan segnerà un’altra meta durante il match con l’Italia, e altre quattro durante il resto della rassegna, tra cui due nella semifinale con il Galles. Sei mete totali e titolo di miglior realizzatore insieme al connazionale Craig Green. Ancora oggi quella con l’Italia è considerata una delle più belle di sempre. La Rugby World Cup non poteva nascere sotto migliori auspici.
Matteo Zardini
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