Il ct della nazionale australiana poi scherza: “Prima devo trovare i loro numeri di cellulare”
Una dichiarazione inevitabile e scontata, la naturale conseguenza di quanto deciso in settimana dall’ARU, ovvero la riapertura delle porte della nazionale per i giocatori che militano all’estero purché abbiano già nel loro CV 60 caps e passato almeno 7 anni da professionisti in Australia (e quindi con contratto con la stessa federazione).
E così il ct Michael Cheika ha subito parlato di Matt Giteau, George Smith e Drew Mitchell: “Sarei stupido a non considerarli – ha detto alla Reuters il ct wallabies – L’idea è quella di avere più giocatori tra cui scegliere e chiaramente troverò i loro numeri di telefono e li contatterò”.
Poi si è soffermato sui dettagli della nuova normativa: “Perché sono stati decisi proprio 60 caps? Perché non sono facili da raggiungere e a quel punto hai comunque dato davvero tanto al rugby australiano. Abbiamo pensato fosse un criterio intelligente”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.