Un istruttoria dell’Unione Europea fa discutere i massimi vertici rugbystici francesi
Nonostante sia il campionato più ricco e attualmente anche quello più ambito da quasi tutti i giocatori del pianeta, anche il Top14 francese deve fare i conti con le sue priorità. Oltralpe infatti tornano al centro delle discussioni e delle polemiche la normativa sui JIFF, ovvero i giocatori di formazione francese.
Come è noto la LNR ha stabilito che una quota crescente di questi atleti debba essere impiegata nel gruppo dei 23 per le gare del massimo campionato francese, cosa che ha fatto arrabbiare più di un presidente – Mourad Boudjellal per primo – ma che ora potrebbe finire nelle mire dell’Unione Europea. La Commissione infatti nei giorni scorsi ha definito “discriminante per la libera circolazione dei lavoratori” la regola che nel torneo transalpino di pallacanestro prevede l’utilizzo di JFL (ovvero joueurs formés localement, qualcosa di molto simile ai JIFF).
La normativa nel basket prevede attualmente che in Pro A i giocatori di questa categoria debbano essere tra il 50 e il 60% di ogni rosa.
Come riporta il Midy Olimpique la LNR si è già messa al lavoro per valutare quali siano le prospettive qualora questa proposta trovasse seguito anche nel rugby. La Lega dei club francesi ostenta serenità e sottolinea che le regole utilizzate nel basket sono diverse ma il vicepresidente Patrick Wolff ammette che “la questione è complessa anche se non c’è da rimettere in discussione tutto il sistema. Potrebbero esserci alcune modifiche, ma nulla di davvero sostanziale”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.