De Rossi: «Il punteggio finale non rende merito a quanto abbiamo costruito»
Con la sconfitta in trasferta a Roma contro la UR Capitolina per 34 a 10 nel decimo ed ultimo turno si conclude il campionato di Aeroporto Firenze Rugby. Per i gigliati di De Rossi un match che ai fini della classifica aveva ben poco da dire, ma che comunque ha visto il XV fiorentino onorare il campo per l’impegno e la volontà espressa. Come sottolineato dal tecnico gigliato a fine gara: “Il punteggio non ha dato merito a quello che abbiamo fatto. Abbiamo preso due mete mentre attaccavamo noi… è stato un vero peccato”.
In una clima molto caldo e afoso prende il via il confronto che dopo appena 2’ vede Ippolito costretto a lasciare il campo per infortunio. Entra Fortunati Rossi. Dopo una prima schermaglia di calci tattici Bocchino coglie la prima occasione dalla piazzola per sbloccare il punteggio (3-0). Fiorentini in avanti e al 12’ Mené pareggia sfruttando una punizione sui 22 avversari. Buoni calci di spostamento di Bocchino mettono alla prova la buona difesa fiorentina che subisce però una prima meta di Vannini su una fortunosa azione romana al 23’ (10 a 3). Ancora in meta la Capitolina con Rebecchini dopo pochi minuti sugli sviluppi di una touche sui 22 gigliati. 17 a 3 dopo la trasformazione di Boccino. La reazione dei ragazzi di De Rossi è frenata da qualche fallo di troppo e allo scadere del tempo Bocchino ne approfitta per incrementare il vantaggio dei suoi sempre su calcio di punizione (20-3).
Riparte in avanti Aeroporto Firenze che che si riversa nei 22 avversari. Varie azioni di attacco ma è la Capitolina che al 5’ ancora con Vannini va a segno approfittando della prima occasione concessa. 27 a 3 dopo la trasformazione di Bocchino. Al 10’ è Battisti che realizza per i biancorossi dalla classica combinazione touche/moule e si va sul 27 a 10 dopo la trasformazione di Mené. Giallo per Meyer e a seguire di nuovo in meta i romani con Marsella che finalizza una moule avanzante nata da touche. Trasforma Bocchino per il 34 a 10. La stessa combinazione non riesce ai fiorentini pochi minuti dopo per un in avanti. Escono Nava e Mené per Taddei e Commissoli. La partita si scalda e i cambi contribuiscono a calmare gli animi. Negli ultimi minuti i gigliati si riportano nei 22 avversari con una touche che tirata storta cambia parte. Ancora Aeroporto Firenze in pressione offensiva ma l’ennesimo fallo in attacco vanifica gli sforzi. Gli animi si riaccendono ma rimane solo il tempo per vedere sventolare il giallo a Chiostrini prima di chiudere le ostilità senza ulteriori segnature.
UR CAPITOLINA v AEROPORTO FIRENZE 34 – 10 (1t. 20 – 3 )
UR CAPITOLINA: Rebecchini G. (1’ 2t Cesari), Del Monaco (1’ 2t. Aquisti), Rota, Gualdambrini (1’ 2t. Giacometti), Molaioli (37’2t. Del Monaco), Bocchino, Vannini, Conti (1’ 2t. Dionisi), Rampa (Cap.) (1’ 2t. Iachizzi), Bitetti, Manozzi (1’ 2t. Ricci), Scoccini (6’ 2t. Bernasconi), Forgini (6’ 2t. Bitonte), Polioni (21’ 2t. Rampa), Marsella. All.: Orsini.
AEROPORTO FIRENZE: Falleri, Nava (22’ 2t. Taddei), Ghini, Meyer, Citi, Passaleva, Menè (22’ 2t. Comissoli), Santi, Bottacci, Ippolito (6’1t. Fortunati, 33’ 2t. Rios)), Soldi, Ciampa, Battisti, Fanelli, Manigrasso (18’ 2t. Chiostrini) A disp: Semoli, De Castro. All. De Rossi.
Marcatori: 1t. 10’ cp Bocchino (3-0), 15’ cp Menè (3-3), 23’ Mt. Vannini tr. Bocchino (10-3), 26’ Mt. Rebecchini G. tr Bocchino (17-3), 40’ cp Bocchino (20-3); 2t. 5’ Mt. Vannini tr Bocchino (27-3), 10’ Mt. Battisti tr Menè (27-10), 16’ Mt. Marsella tr Bocchino (34-10),
Punti: Capitolina 5 – Firenze 0
Arbitro: Sig. Romano
Cartellini: 16’ cart. giallo Meyer (Aeroporto Firenze), 37’ 2t. cart. giallo Chiostrini (Aeroporto Firenze)
Note: Tempo buono, cielo sereno, campo in buone condizioni, spettatori 500
Serie A – Poule Salvezza 1 – X giornata – 03.05.15 – ore 15.30
Cus Perugia – Cus Genova 25-38 (0-5)
Piacenza Rugby – CUS Torino 36-17 (5-0)
UR Capitolina – Aeroporto Firenze Rugby 34-10 (5-0)
Classifica:
UR Capitolina 32
Cus Genova 32
Cus Torino 26
Cus Perugia 23
Aeroporto Firenze 20
Piacenza Rugby 15
Aeroporto Firenze U14: bene anche ad Arezzo la squadra ‘Juniores’
Necessario un grande impegno per superare i bravi padroni di casa
Sabato 25 Aprile la ‘seconda’ squadra della U14 si ritrova ad Agazzi, un piccolo borgo nei pressi di Arezzo, per giocare contro la squadra di casa dell’Arezzo Rugby Football Club.
Pronti, via e Firenze realizza subito la meta con Pesci che scappa fra le linee avversarie e segna fra i pali.
La partita poteva sembrare semplice ma invece, come dirà anche a fine gara l’allenatore Taiuti, gli avversari sono una bella squadra, molto ben organizzata e che gioca veramente bene.
Infatti Arezzo ribatte colpo su colpo a Firenze e nascono cosi belle azioni da entrambe le parti: azioni alla mano, impatti a centrocampo e accelerazioni che rendono la partita molto avvincente e il punteggio mai scontato.
Il risultato finale sarà 42 – 31 per il Firenze… Con le maglie e l’Alabim che si levano alti nel cielo e con i complimenti dell’allenatore a tutti i giocatori per l’impegno visto sul campo.
Aeroporto Firenze Rugby U14: Nannini, Bertini, Pesci, Gori, Conti, Nidiaci, Diani R, Frangini, Bovo, Innocenti, Diani B, Del Giudice, Forasassi, Gremigni, Tuci, Ficozzi, Valtancoli, Giovannini, Cappelletti.
Tecnico: Taiuti
Marcatori: Pesci (4), Nidiaci, Frangini; trasformazioni: Pesci (4) Nannini (2)
Aeroporto Firenze U12: l’infinito del verbo rugby.
Grandi lezioni da piccoli maestri al 5° Torneo Città del Tricolore di Reggio Emilia
Perché lo chiamiamo rugby educativo? Forse perché ogni volta che viene giocato si impara qualcosa. Questo è vero per chi scende in campo ma ancora di più per quelli che rimangono ai bordi o sugli spalti. Perché lo chiamano settore “propaganda”? Forse perché utilizza specifiche tecniche di persuasione per indurre chi vi entra in contatto a farsi discepolo del rugby.
Il 5° Torneo Città del Tricolore è stata un’eccezionale occasione di apprendimento e di propaganda per tutti coloro che hanno avuto la forza di alzarsi Domenica 3 Maggio all’alba per raggiungere gli impianti del Rugby Reggio invaso dagli atleti di 10 diverse società divisi per 4 diverse categorie (dall’U6 all’U12).
Una lezione di quelle che non scordi facilmente soprattutto perché in cattedra salgono dei 10-11enni stravolti dal sonno e dal viaggio. Una lezione che è difficile raccontare il giorno dopo ma eccovi qualche spunto:
L’infinito del verbo rugby è “aiutare”. Mai nessuno resti da solo è stato il messaggio lanciato dal campo e che abbiamo raccolto anche oltre i minuti di gioco.
O hai la palla e avanzi o tiri giù l’avversario. E certi avversari erano proprio grossi, con fisici che sfidavano le leggi della fisica, esplosi anzitempo a forza di cacciucco o tortellini. Eppure l’abbiamo sentito il tonfo che fa un gigante quando cade sull’erba morbida e abbiamo visto tanti piccoli David fronteggiare qualche simpatico Golia. Siamo abituati a pensare che il pesce grande debba mangiare il pesce piccolo, ma se i pesci piccoli si organizzano sono guai per quello grande.
Giocare “alla mano” non vuol dire essere affabili e fare le cose in modo informale ma far viaggiare la palla e la fantasia. I ragazzi dell’U12 ce l’hanno dimostrato esibendo sprazzi di ottimo gioco in velocità, capace di mettere in difficoltà anche le squadre più attrezzate. Non sarà stato un vero e proprio rugby-champagne, ma visto che eravamo in terra d’Emilia ci siamo accontentati di un onesto rugby-lambrusco.
Testa bassa quando sei in campo, testa alta quando esci. A volte sembra tutta una questione di dettagli: se quella palla fosse rimbalzata diversamente, se quel passaggio fosse stato un centimetro più lungo, se l’arbitro avesse fischiato quel fallo… Probabilmente staremmo qui a parlare di uno splendido primo o secondo posto piuttosto che di un meraviglioso quarto piazzamento.
Ma i dettagli non appartengono al regno della fortuna, sono i figli illegittimi dell’impegno e della preparazione.
A volte devi soltanto ammettere che gli altri sono stati più bravi, più forti, più determinati.
Grandi lezioni da piccoli maestri, buone per la prossima partita, ovunque essa si giochi.
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