La sfida è finita 22 a 10
Forse dai più inaspettata, probabilmente inattesa da tanti, perentoriamente voluta dai giocatori scesi in campo, la vittoria contro l’imbattuta capolista U.S. Primavera Rugby giunge come il canto del cigno, dopo una stagione caratterizzata da alti e bassi, una stagione che nella seconda parte, la pool promozione, ha visto un cedere il passo dei ragazzi biancorossi etnei alle compagini romane, ragazzi che, oltre ai problemi di lavoro e di famiglia, sono stati messi sotto pressione da un ambiente non sempre facile, ragazzi che, abbandonati a vario motivo, da alcuni compagni di squadra di talento, hanno sofferto trasferte e batoste, questi stessi ragazzi, con alcuni elementi dell’under 18 hanno fatto una prova magistrale contro la prima della classe, contro quella U.S. Primavera rugby che in terra romana sembrava indomabile e che “era scesa” in Sicilia per fare un boccone dell’Amatori Catania; così non è stato, anzi, i giocatori dell’Amatori Catania Rugby hanno fatto onore alla maglia che da oltre mezzo secolo rappresenta il rugby siciliano nel mondo.
La partita ha visto la pressione biancorossa etnea presente sin dal primo minuto, tale da chiudere il primo tempo sul 16-0, la mischia, con una prova eccelsa, fa indietreggiare la Primavera e nessuno sembra crederci; diversi i palloni rubati e il mediano di mischia, Alessio Di Prima, che arriva da I briganti di Librino, sfonda più volte la linea del vantaggio.
Il cinismo della squadra e la precisione al piede di Fabio Borina portano punti pesanti all’Amatori Catania.
C’è la meta di Gabriele Guglielmino, il “Gabbo” biancorosso sfonda all’ennesima fase e schiaccia in meta, tripudio.
La Primavera c’è e si fa sentire, anche con il suo nervosismo, trovandosi sotto e non sapendo gestire neanche la superiorità numerica per l’espulsione temporanea di capitan Rosario Di Paola, che dovrà uscire in barella per infortunio, fortunatamente l’allarme rientra dopo i controlli ospedalieri.
Girandola di cambi finale, la Primavera rugby trova due mete, (una su palese ed evidente passaggio in avanti, l’unica “pecca” sull’arbitraggio, per il resto perfetto, del signor Schilirò, in questo caso, forse, non coadiuvato al massimo dai giudici di linea), che non cambiano l’esito dell’incontro.
Tra i cambi della squadra di casa, c’è da segnalare, a metà del secondo tempo, l’ingresso del mediano di mischia classe 1973 Massimiliano Gravagna, da un quarto di secolo in bianco rosso, un segno dell’Amatori Catania Rugby di ieri, che continua anche oggi, con cuore e passione, mettendo da parte le diatribe e le dispute, perché l’Amatori non sta nei tavolini da studio, ma nel cuore e sul campo, il resto sono chiacchiere, quelle che Massimiliano non ha fatto quando ha deciso di cercare il “buco” nella difesa avversaria, prendendo un placcaggio, pure raddoppiato, ma la palla rimane dell’Amatori Catania, Massimiliano che placca, prende la palla, distribuisce il gioco e porta avanti i palloni… quel Massimiliano Gravagna che, alla fine dopo la partita, ringrazia Benito Paolone e Turi Giammellaro, dando continuità alla storia.
Festa doveva essere e festa è stata, con terzo tempo per tutti, compresi gli ospiti della Caritas diocesana e della chiesa evangelica guidata dal pastore Romeo, festa sì, perché dopo tanto sudare, giunge sempre la festa e un abbraccio liberatorio che fa ancora credere nel rugby.
L’allenatore Ezio Vittorio con la dirigenza non si stanca di ripetere “grazie” a questi ragazzi, un saluto particolare al medico Pietro Urzì, che con il fisioterapista Gaetano Caluccio, per anni ha curato e guidato i giocatori dell’Amatori Catania, Pietro, per motivi di lavoro, non potrà seguire la squadra, la commozione alberga nelle sue parole, “grazie a questa mia seconda famiglia…”.
Insomma lacrime, ma questa volta piene di gioia, nella consapevolezza di non essere inferiori a nessuno in questa categoria.
La sfida riparte la prossima stagione.
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