Uno dei più importanti tallonatori del rugby moderno, un uomo carismatico dentro e fuori dal campo
Nome: Mario Ezequiel
Cognome: Ledesma Arocena
Ruolo: Tallonatore
Edizioni RWC disputate: 1999, 2003, 2007, 2011
Presenze RWC: 18
Dici Ledesma e pensi a uno dei più forti tallonatori della storia del rugby. Se poi aggiungi Rodrigo Roncero e Martin Scelzo, completi una potente prima linea che tra gli anni Novanta e Duemila teneva testa a chiunque. Tre “cagnacci” con un’aggressività pazzesca, condita nel confronto ordinato da una sopraffina tecnica, come il miglior stile Pumas prevede.
Nato a Buenos Aires il 17 maggio 1973, Ledesma ha esordito in maglia Pumas nel 1996 contro l’Uruguay. Da allora e fino al 2011, indosserà la maglia albiceleste in 84 partite, l’ultima delle quali sul palcoscenico più prestigioso di Ovalia. È il 9 ottobre 2011, a dieci minuti dal termine del quarto di finale Mondiale contro la Nuova Zelanda, un Ledesma visibilmente emozionato lascia il campo. Al suo posto, nella partita e nel rugby argentino, entra il futuro capitano della nazionale, l’allora ventiseienne Agustin Creevy. Ledesma invece alle spalle ha 38 anni. Non solo è il giocatore argentino più vecchio ad aver giocato un match iridato, ma è anche quello che in assoluto ne ha disputati di più, 18. Meglio di lui nella storia della competizione solo quattro mostri sacri che rispondono al nome di Leonard, Gregan, Catt e Wilkinson.
Ma al di là dei numeri, è quanto Ledesma ha offerto in campo a livello tecnico e tattico a fare di lui uno dei più importanti tallonatori del rugby moderno. In un momento in cui il ruolo stava subendo un profondo cambiamento, trasformandosi da prima linea in atipica terza linea, il numero due Pumas ha saputo mettere assieme entrambe le istanze, arrivando a un livello di completezza che pochi pari ruolo hanno conosciuto. Abilità nel tallonaggio, precisione nel lancio, tecnica in spinta e disposizione al sacrificio sul break down, ma anche buone mani, corse lungo l’out, intelligenza tattica e – perché no? – qualche calcetto.
Il ricordo più bello legato alla Rugby World Cup non può che essere l’edizione francese del 2007. Quella in cui i Pumas batterono due volte la Francia padrona di casa, scioccando i Bleus sia nel match inaugurale sia nella finale del terzo quarto posto. In quel Torneo il pack Pumas eseguì un vero e proprio capolavoro mettendo in difficoltà ogni avversario grazie alla bajadita, la speciale tecnica di mischia ordinata argentina. Il successo di quella spedizione è dovuto anche al carisma che Ledesma sapeva mettere dentro e fuori dal campo. Non è un caso che Michael Cheika, allenatore dell’Australia, abbia espresso l’intenzione di averlo nel suo staff in vista della Rugby World Cup 2015.
Nel filmato, l’intervista rilasciata da Ledesma subito dopo l’ultimo match della sua carriera, contro la Nuova Zelanda alla Rugby World Cup 2011.
Matteo Zardini
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