Per il presidente Gavazzi non è stato fatto il possibile per tenere i giocatori. Ma forse non è andata così…
Uno dei passi salienti dell’intervista rilasciata dal presidente federale Alfredo Gavazzi all’ultimo numero del mensile All Rugby – e che vi abbiamo proposto qualche ora fa – riguarda i giocatori che hanno lasciato o stanno per lasciare le franchigie italiane, soprattutto il Benetton Treviso. Passaggi che fanno già discutere. Eccoli, ve li riproponiamo:
Chiaramente questa non è cosa che può farci piacere (…) E’ il mercato, noi non possiamo fermarlo con un atto di autorità, né abbiamo le forze per competere a livello economico con le squadre straniere. In più capisco che questi ragazzi abbiano l’intenzione di andare a vedere da vicino le squadre che vincono più delle nostre , dove pensano di togliersi qualche soddisfazione che qui è difficile raggiungere. Poi magari si accorgono che non è tutto oro quello che luccica e tornano indietro (…) Magari quelli che sono andati via dalla Benetton sono stati accompagnati sulla porta, forse costavano troppo, o qualcuno pensava mandandoli all’estero di fare un dispetto alla FIR…“.
Parole che fanno discutere dicevamo. OnRugby ha contattato Alessandro Corbetta, il procuratore di Michele Campagnaro, giocatore citato nella domanda che ha dato il “la” alle dichiarazioni del presidente FIR. Ecco cosa ci ha detto: “Le parole del presidente semplicemente non corrispondono alla verità. La realtà è che Treviso ha fatto di tutto per trattenere Michele offrendogli un contratto che non pensavo potesse arrivare da una squadra italiana. Non solo, devo aggiungere un altro dettaglio: un anno fa Exeter era pronta a far firmare al ragazzo un contratto per portarlo immediatamente in Inghilterra mettendo sul piatto una cifra davvero importante per liberarlo e averlo già a disposizione in questa stagione. Ma Treviso ha preferito rinunciare a quei soldi, sperando che nel corso dell’anno Michele potesse poi cambiare idea e non andare via. Il Benetton sapeva che poteva perdere giocatore e soldi, ma ha cercato di convincere Campagnaro. Da parte sua il ragazzo è stato ben felice di rimanere e rispettare il contratto che scade questo giugno. E sia chiaro: Michele non va a Exeter per soldi, qui ne avrebbe presi di più, ma per fare una esperienza importante”.
E a quanto risulta a OnRugby le dichiarazioni rese da Gavazzi alla stampa ad inizio aprile, quando ha annunciato il ritorno di McLean in Italia, avrebbero dato una decisa frenata a quella trattativa: Sale era ben disposta a lasciar partire il giocatore ma quelle parole hanno fatto pensare al club inglese che ci fosse un contratto già firmato con Treviso, di qui la richiesta al trequarti per il pagamento di una cifra importante per liberarsi, cosa invece che prima non era stata messa sul tavolo.
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