La Cassazione ha condannato a tre anni di carcere un allenatore che a San Benedetto del Tronto abusava dei più giovani
La sentenza ora è definitiva. La Cassazione ha confermato la condanna a tre anni di reclusione (pena sospesa dalla condizionale) per un allenatore di rugby che San Benedetto del Tronto molestava i giovani giocatori con la scusa dei massaggi. La Suprema Corte ha confermato la minore gravità degli abusi, già accertata dalla Corte di Appello di Ancona e dal gip di Ascoli Piceno, in base alle descrizioni delle molestie fatta dai sei ragazzi di circa sedici anni fatti oggetto delle attenzioni del tecnico.
L’uomo ha cercato alleggerire la sua colpa sostendo che i ragazzi non si potevano considerare come affidati a lui perché all’epoca dei fatti (avvenuti circa nel 2005, le denunce sono di sei anni più tardi: i ragazzi avevano paura) lui aveva 23 anni e loro 16, ma per la Cassazione questa differenza di età non è irrilevante e non si può parlare di coetanei.
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