A poche ore dal match che decide la stagione i due tecnici parlano di come stanno vivendo l’attesa
Poche ore e parlerà il campo. Rovigo e Calvisano alle 18 di sabato scenderanno in campo per prendersi il titolo di campione d’Italia in un Battaglini già sold-out. Sono le ore dell’attesa e della ricerca della giusta concentrazione, che non deve essere poca ma nemmeno tantissima, che altrimenti ti bloccherebbe…
Gianluca Guidi, tecnico dei lombardi, ostenta serenità, cosa che non deve essere semplice per uno sanguigno come lui: “Abbiamo davanti a noi la possibilità di compiere una grande impresa – dice a Quotidiano Nazionale – In uno stadio che ha scritto pagine importanti della storia del nostro sport, davanti a un pubblico caldo ma, soprattutto, competente, contro una squadra che in stagione regolare ci ha messi sotto due volte e che non vince uno scudetto da un quarto di secolo”.
Poi parla dell’andamento un po’ altalenante della sua squadra nel corso dell’anno, ma alla fine Trofeo Eccellenza e finale-scudetto sono già acquisiti: “Non è stata un’annata facile. Abbiamo cambiato 11 elementi della rosa e abbiamo dovuto fare i conti con l’uscita di scena di un elemento determinante come Paul Griffen. Affrontiamo questa finale consapevoli che per qualcuno si tratterà dell’ultima maglia giallonera indossata”.
Il problema per Rovigo potrebbe invece chiamarsi pressione: un ambiente caldissimo il cui abbraccio potrebbe diventare troppo stretto per la squadra. Filippo Frati però cerca di esorcizzare il pericolo dalle pagine del Gazzettino: “Dobbiamo dimostrare di saper apprezzare questa situazione. Questo amore è stato conquistato dai ragazzi sul campo, partita dopo partita, con grande impegno. Ognuno di loro merita di vivere una partita del genere, merita di giocare davanti a quasi 7mila persone. È proprio questo entusiasmo il vero vantaggio che deriva dal disputare la finale nel nostro stadio. Abbiamo preparato questa partita pensando prima a noi e alle giocate che dovremo applicare in campo, e solo in seconda battuta ai nostri avversari, Insisteremo sulle cose che sappiamo fare meglio e che possiamo controllare”.
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