Un fatale errore non offusca la carriera di un grande giocatore che rimarrà per sempre nel cuore degli scozzesi e non solo
Nome: Gavin
Cognome: Hastings
Ruolo: Estremo
Edizioni RWC disputate: 1987 – 1991 – 1995
Presenze RWC: 13
Punti RWC: 227
Scozia-Inghilterra non è mai un match normale: anni, secoli di rivalità entrano in campo insieme ai 30 giocatori. Figuratevi se si gioca a Murrayfield. Figuratevi se è la semifinale di un Mondiale.
54° minuto della prima semifinale della RWC 1991, l’Inghilterra conduce 9 a 6 sui padroni di casa, ruck confusa in mezzo al campo, appena dentro i 22 inglesi, l’arbitro fischia e concede una punizione. Un rigore a porta vuota. Sulla palla un attimo di indecisione, Gavin Hastings aveva appena subìto un brutto placcaggio da Mike Skinner, ma decide comunque di calciare la punizione. I 15 in maglia bianca sono pronti a recuperare il pallone e ripartire da centrocampo, Murrayfield canta a squarciagola “Flowers of Scotland”, mentre l’infallibile estremo posiziona la palla per una punizione il cui esito sembra già scritto.
Lo stadio si quieta, parte la rincorsa, l’impatto con il pallone produce un suono strano, la parabola c’è, ma l’ovale finisce incredibilmente a lato. Impossibile dire cosa passò nella mente di tutti i presenti allo stadio in quel momento, o quantomeno non riportabile in uno spazio non vietato ai minori. La partita finì così, senza mete e con un’immensa tristezza nel cuore degli scozzesi, in primis in quello di Gavin Hastings che tante gioie aveva regalato ai tifosi del cardo, a partire dal Grande Slam dell’anno precedente.
Quella semifinale è stata il momento più alto della storia della Scozia nella RWC e quell’errore resterà negli annali. Tuttavia la carriera di “Big Gav” nelle rassegne iridate parla soprattutto di successi che non vengono oscurati da quella “pecca”. 227 punti realizzati in tre edizioni, secondo solo a Wilkinson, con 13 presenze e 9 mete. Hastings è e sempre rimarrà nel cuore degli scozzesi.
Un eroe di quel rugby preprofessionistico; quello che, dismessi pantaloncini e scarpini, i guerrieri che scendevano in campo per difendere l’onore di una nazione fiera e orgogliosa tornavano al proprio lavoro quotidiano. Un eroe romantico, capace, come tutti gli eroi, di rialzarsi dopo una bruciante delusione e continuare a combattere, fiero e orgoglioso come tutti gli scozzesi.
Matteo Zardini
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