È la casa di uno dei più antichi e gloriosi club del mondo, è una basilica del rugby
Kingsholm Stadium
Capacità: 16.500
Kingsholm Road, Gloucester
Qui si disputeranno 4 pool match della prossima Rugby World Cup: sabato 19 settembre Tonga-Georgia (ore 12:00), mercoledì 23 settembre Scozia-Giappone (ore 14:30), venerdì 25 settembre Argentina-Georgia (ore 16:45), domenica 11 ottobre Stati Uniti-Giappone (ore 20:00).
Questo stadio, fra i 13 che accoglieranno la prossima Coppa del Mondo, si annovera tra quelli con una vocazione prettamente ovale. Dal lontano 1891 è la casa del Gloucester Rugby, glorioso club nato nell’ancora più lontano 1873.
Molte arene che faranno da teatro a England 2015 sono degli autentici templi mondiali dedicati al culto della palla tonda prestati a quello della palla ovale in occasione della sua massima espressione liturgica, del suo quadriennale Giubileo. Questo stadio (sicuramente più piccolo per capienza e probabilmente meno sfarzoso) è però un’autentica basilica in cui si celebra esclusivamente il rito del rugby. A voler essere pignoli, un episodio calcistico nel 1910 ci fu. Nel 2007, a seguito dell’allagamento del Meadow Park dimora del Gloucester City, fu avanzata l’ipotesi che quest’ultimo si trasferisse nelle immediate vicinanze. L’idea fu definitivamente scartata nel 2014, quando si optò per il rialzamento di circa 4 metri del campo del locale club di football, così da scongiurare il pericolo alluvioni e probabilmente anche una non facilissima convivenza.
Da ricordare, invece, che per il Kingsholm, quello iridato, non è un debutto. Già nel 1991 ha fatto da cornice a un match della RWC (la seconda edizione, la prima nell’emisfero nord, la prima organizzata dall’Inghilterra). Il pool match Nuova Zelanda-Stati Uniti finito, manco a dirlo, a favore degli All Blacks 46-6 e giocato davanti a 12.000 spettatori.
E per dovere di cronaca non trascureremo di citare anche il primo e sventurato (per la casse del club) incontro internazionale disputato su questo campo. Dobbiamo andare indietro nel tempo sino al 1900, al gelido 6 gennaio (per la verità le cronache dell’epoca non fanno menzione delle condizioni atmosferiche, ma a noi piace pensare che facesse molto freddo perché questa fu la temperatura della doccia riservata al Gloucester che organizzava la manifestazione). Sta di fatto che quel giorno lì si giocava la giornata di apertura dell’Home Championship. In campo c’erano Inghilterra e Galles. Sugli spalti gli spettatori paganti non erano più di 3.517, i tifosi gallesi erano rimasti a casa (e a pensare che a quell’epoca non c’era la televisione e che nel vicino Galles sono matti per il rugby, doveva fare proprio freddo…). La Federazione Inglese, per assicurarsi un introito di almeno 300 sterline, aveva fissato il costo del biglietto più economico a 2 scellini. Saldata la fee, il passivo per il club ammontava alla considerevole cifra (ben inteso, per quei tempi) di 665 pound. Un deficit che ci vollero anni per appianare. Se a qualcuno interessasse, la partita si chiuse 3-13 per i Dragoni. Quando si dice oltre il danno la beffa…
Il 29 ottobre del 2000 al Kingsholm si è giocata una partita della fase a gironi della Rugby League World Cup fra Nuova Zelanda e Libano (indovinate un po’ chi vinse?); il match si concluse con una incatramata nera (per non dire sempre asfaltata) ai danni della rappresentanza del vicino oriente: 64-0!
L’Inghilterra è famosa anche per la sua prolificità musicale e probabilmente non c’è un’arena in tutto il territorio britannico che non si sia prestata alle performance degli artisti locali e di quelli internazionali; questa non fa eccezione!
Un po’ di storia. Il Gloucester Rugby, nel 1881, al costo di 4.000 sterline, comprò un esteso appezzamento ubicato nella zona occidentale della pianura alluvionale del fiume Severn.
Il primo match, giocato nella porzione est del grande terreno (senza che venissero approntate particolari strutture), ebbe luogo già nell’ottobre dello stesso anno. Il club locale vinse sul Burton davanti a un pubblico di poco meno di 3.200 spettatori. L’incasso della giornata fu di 46 pound. Ben poca cosa risetto all’investimento ottenuto con un mutuo…
Il grande edificio che occupava una parte del lotto fu demolito l’anno successivo e iniziarono le prime opere che definirono l’ossatura dello stadio. Nel ’26 fu eretta la tribuna sud, una struttura in legno capace di accogliere 1.750 spettatori (ampliata di 100 posti – 88 per le autorità, 22 per la stampa – nel 1930). Nel ’33 un grave incendio divampato in un circo installatosi nelle immediate vicinanze dello stadio provocò la distruzione dello stand, che fu ricostruito, a tempo di record (2 mesi) grazie ai fondi dell’assicurazione. La nuova tribuna, sempre in legno, aveva una portata di 1.330 posti poi estesi a 1.500).
Come avvenne durante la Prima Guerra Mondiale, anche nella Seconda furono sospese le partite e il Kingsholm adibito ad altri scopi; purtroppo molta parte dello stadio fu smantellata e i materiali impiegati per l’industria bellica. Cionondimeno vi si disputarono alcuni match fra squadre dei corpi dell’esercito.
Nel 1946 l’Inghilterra si rialzava e poneva rimedio alle terribili devastazioni provocate dal conflitto. Le locali autorità si fecero carico di un’ingente riqualificazione dell’arena, fu eretta una nuova tribuna in cemento e rifatto il pitch. Qualche anno dopo la struttura fu arricchita da una club house, un locale ristoro e addirittura un dancing. Furono, cosa ben più importante ai fini del gioco, installati un impianto di illuminazione e uno audio.
I più giovani forse non lo ricorderanno, ma Tom Walkinshaw era un signore a cui piaceva andare veloce. Alla fine degli anni ’90 divenne titolare del 98% del pacchetto azionario del Gloucester Rugby.
All’ex pilota di Formula 1 e intraprendente uomo d’affari piaceva far fruttare i suoi investimenti. Non a caso il rugby era appena entrato nell’era del professionismo. Inoltre, il campo di uno dei più gloriosi club rugbistici del mondo si trovava in una zona residenziale assolutamente strategica dal punto di vista immobiliare e appariva insufficiente, in termini di capienza. Per incrementare gli incassi al botteghino Walkinshaw propose un ampliamento della struttura per portarla a 20.000 posti ed eventualmente di spostarla fuori città, possibilità ghiotta perché le vicine Swindon e Oxford non disponevano di strutture compatibili con il rugby di alto livello. Come dire due piccioni con una fava… Insomma, al di là degli interessi meramente commerciali, era fautore di un cambiamento radicale nell’approccio al nostro sport e promotore di una riforma sostanziale che prevedeva, fra l’altro, che i club di Premiership dovessero possedere precisi requisiti (solide basi finanziarie e strutture con determinate caratteristiche). Nel frattempo, forse per calmare gli animi, il Gloucester cercava di assicurarsi il grande Neil Jenkins… Ma, come sappiamo, il mediano di apertura (che allora militava nel Pontypridd) fece una scelta diversa. E il Kingsholm rimase là dov’era.
Fra il 2007 e il 2008 lo stadio subì una vera ristrutturazione radicale che, al costo di 9 milioni di sterline, portò (con l’ingrandimento della tribuna principale a 7.000 posti) la sua capacità a 16.500 spettatori.
Nel primo elenco di stadi (17) selezionati per accogliere England 2015, a parte Twickenham e il Millennium, solo il Kingsholm era storicamente legato al rugby.
Nell’ottobre del 2012, Chris Ferguson, allora Direttore Amministrativo del club (lasciò questo ruolo nel gennaio 2013, dopo averne risanato le finanze), dichiarò che non sarebbero state intraprese opere d’ingrandimento della struttura per indurre il Comitato Organizzatore a eleggere la dimora del Gloucester Rugby fra le sedi della RWC 2015; in sintesi il Kingsholm era perfetto così com’era.
David Humphreys, nella recente intervista rilasciata in esclusiva per OnRugby a Marco Bortolami, spiega quanto importante sia per la città, per il club e per lo stadio la “vetrina internazionale” offerta dalla Coppa del Mondo. Un modo per ampliare la propria visibilità, “attirare” nuovo pubblico, incuriosire e incentivare i giovani del territorio alla pratica del rugby.
Per questo, uno dei campi più ovali del Regno Unito, ha apportato diverse migliorie in previsione della Massima Competizione potenziando l’impianto di illuminazione, arricchendo le strutture per i media, rifacendo il pitch e aumentando un po’ la capacità; cambiamenti che porteranno benefici a lungo termine.
Per raggiungere lo stadio
Se viaggiate sulla M5, imboccate l’uscita 11 e procedete sulla A40 in direzione centro. Alla rotonda di Elmbridge proseguite (quindi prendete la terza uscita), a quella successiva dovete svoltare alla pima a sinistra (Tewkesbury Road). Quando raggiungete la rotatoria vi troverete il Kingsholm sulla vostra destra (più o meno a 500 metri).
Se preferite, potete usufruite del comodo servizio Park and Ride, ci sono diverse soluzioni assai ben illustrate sul sito del Gloucester Rugby che vi suggeriamo di consultare: leggi qui.
Portese anche adottare la soluzione Car Sharing. Per saperne di più.
Se optate per l’autobus, sappiate che lo stadio è a soli 5 minuti a piedi dalla bus station; ci sono molte linee che collegano le diverse zone della città al Kingsholm. Per orari e prezzi consultate questo link.
Se arrivate in treno, dalla stazione di Gloucester vi suggeriamo di raggiungere lo stadio a piedi, seguendo i cartelli impiegherete meno di 10 minuti.
Per saperne di più sulle Fanzones.
Francesca Lupoli
Scopri gli altri stadi che ospiteranno i match della Rugby World Cup England 2015: Twickenham – Wembley – Olympic Stadium – Elland Road – Sandy Park – Millennium – Villa Park – City of Manchester Stadium – St James’ Park – Leicester City Stadium – Stadium MK – Brighton Community Stadium
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