Il fischietto vince l’ultimo grado di giudizio che mette la parola “fine” a una vicenda durata fin troppo
Il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI riunito in udienza a Sezioni Unite ha dichiarato oggi inammissibile il ricorso della Procura Nazionale dello sport del Coni e del Procuratore Federale FIR contro decisione della Corte Federale della stessa federazione rugby che aveva annullato l’interdizione dell’arbitro Alan Falzone fino al 31 luglio. Lo rende noto un’agenzia Italpress che di fatto chiude il caso Falzone in via definitiva, o almeno così si spera.
Una battaglia a colpi di carte bollate di cui non si sentiva certo la mancanza, tirata in lungo oltre ogni ragionevolezza, e che alla fine vede la “vittoria” (molto amara) dell’arbitro che al termine della finale scudetto 2014 aveva scritto un messaggio privato a un amico nel quale criticava il comportamento del direttore di gara. Questo suo conoscente aveva diffuso il messaggio sui social network spingendo la FIR ad aprire una lunghissima inchiesta, al termine della quale si era arrivati alla squalifica di Falzone sino a fine luglio. Il fischietto però aveva vinto il ricorso, con la Corte Federale FIR che da un lato aveva sottolineato che la sentenza era arrivata fuori tempo massimo e che dall’altro aveva definito “dubbia” la portata lesiva dei commenti all’origine del suo caso.
Una sentenza impugnata di assoluzione dalla FIR presso il CONI, che però ha rigettato quest’ultimo ricorso. Speriamo di non dover più parlare di questa vicenda e di rivedere Falzone sui campi dell’Eccellenza dal prossimo ottobre.
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