Super Rugby, Tana Umaga è già un uomo in Blues: “Vogliamo vincere”

L’ex All Blacks è il nuovo head coach della franchigia di Auckland. E rilascia una intervista a OnRugby

ph. Toby Melville /Action Images

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Dopo in mese intenso di notizie rubate e meeting segreti, siamo finalmente giunti all’annuncio ufficiale: l’ex capitano degli All Blacks Tana Umaga sarà capo allenatore della franchigia dei Blues per i prossimi tre anni. Tana, che ha ammesso che il primo contatto da parte della franchigia di Auckland è avvenuto ad inizio anno, si è insediato nel suo nuovo ruolo in modo effettivo domenica scorsa e finirà il contratto con Counties Manukau in ITM Cup come stabilito. Questo gli consentirà di scrutinare in prima persona il territorio per nuovi giovani talenti che potrebbero essere arruolati per la causa Blues 2016.
Umaga ha esordito in conferenza stampa con “Sono un uomo di poche parole. Non mi piaciono i grandi discorsi, mi concentro sui fatti e sui risultati”. L’ex allenatore del Tolone ha ora cinque mesi per confermare attuali giocatori, trovarne di nuovi e magari far tornare qualcuno che è stato arruolato da altre franchigie, per raggiungere il totale di trentadue atleti della rosa piu otto per la squadra allargata. A questi da aggiungere uno o due assistenti allenatori per colmare le partenze di Grant Doorey e Isa Nacewa.

 

Sei sollevato che dopo tanto rumore, finalmente sei l’allenatore dei Blues?
Sì, assolutamente. E’ stato interessante cercare di mantenere una certa privacy anche se comunque le notizie circolavano nelle ultime settimane. Ora che è finalmente ufficiale per il pubblico, credo che sia ufficiale anche per me. Ora che l’annuncio è stato fatto posso veramente affondare i denti nel mio ruolo e su ciò che devo fare soprattutto nelle prossime settimane. Ho avuto già un paio di incontri prima di oggi, proprio per iniziare subito con la stagione.

 

Sei contento che ci sei solo tu ora alla guida delle squadra o preferivi lavorare con Sir John Kirwan?
Credo che tutti gli allenatori direbbero che è meglio essere soli alla guida della propria squadra. C’era un progetto per poter lavorare con Sir JK, ma si è deciso diversamente. Quindi mi è stata data questa oppurtunità di essere da solo e la sto prenderendo con entrambi le mani e farò del mio meglio.

 

Sei contento di lavorare con Glenn Moore come tuo assistente?
Ha un contratto con noi [per un altro anno], non conosco Glenn molto bene, dovrò aspettare che torni dal tour con le Black Ferns [Moore ha sostituito lo squalificato Greg Smith come capo allenatore, ndr] per poter parlare con lui e vedere come lavorare insieme.

 

Quando inizierai effettivamente a lavorare qui ai Blues?
Ho già iniziato la scorsa domenica, abbiamo avuto un incontro molto lungo per parlare dei giocatori da scegliere ed aggiungere ai 20 attualmente sotto contratto.

 

Ci sono molte cose che vorresti cambiare?
Non esattamente, al momento per noi la cosa più importante è definre la rosa dei giocatori con nuovi arrive e riconfermare gli attuali. Vediamo come va dopo il prossimo meeting che sarà questo giovedi per parlare di tutte le responsabilità dell’head coach. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la percezione del pubblico nei nostri confronti e riportare i nostri tifosi allo stadio. Ho varie idee in queste come in altre aree, vedrò come si procede.

 

Hai una data per quando l’intera squadra verra’ annunciata?
Credo sia l’inizio di novembre quando tutte le squadre annunciano i loro trentadue giocatori, quindi abbiamo ancora tempo per definire la rosa. Abbiamo appunto venti giocatori già sotto contratto e quindi ce ne mancano circa dodici. Come ho già detto l’ITM Cup ci darà qualche giocatore interessante da vedere a cui magari nessuno ha pensato prima. Oppure qualche giocatore giovane. Tra l’altro avendo fatto parte della nazionale U20 ho visto talmente tanto talento tra quei ragazzi che non ho remore a dire che non avremo nessun problema a trovare i giocatori giusti.

 

Cercherai di riportare ai Blues quei giocatori che se ne sono andati negli ultimi due anni?
Non direi di no all’idea! Dipende naturalmente se sono disponibili a tornare qui. Se se ne sono andati, ci sono stati dei motivi, ma sicuramente sarà una delle cose a cui mi dedicherò.

 

Insomma: è stata una specie di operazione segreta?
Credo fosse necessario per fare le cose fatte bene, mantenere la privacy intendo. Ora che tutto è sotto gli occhi di tutti posso indossare la mia giacca dei Blues ed esserne fiero.

 

Ti sei dovuto convincere che eri un uomo dei Blues?
No, assolutamente no. Come ho detto prima è l’era moderna del nostro lavoro. E’ il mio lavoro. Ormai vivo ad Auckland, la mia famiglia è qui. Ho lasciato Wellington, non ci vivo da molti anni oramai, è la mia città natale e avrà sempre un posto nel mio cuore ma ora Auckland è casa, la mia famiglia è felice qui e a parte il traffico tutto il resto va benissimo!

 

Hai fatto già qualche chiamata per le posizioni di assistente?
Non ancora. Credo sia una cosa che deve essere fatta molto bene seguendo un processo importante e lineare. Naturalmente ho delle idee, ma no, nessuna telefonata. Anzo non voglio dare a nessuno le speranze magari proprio facendo una chiamata. Quindi seguiremo un’iter ben preciso.

 

Nel progetto con JK, lui avrebbe avuto più un ruolo come Director of Rugby?
Sì, praticamente il progetto era quello. Ora naturalmente la lista delle mie competenze è cambiata e non ho saputo di JK fino alla mattina di venerdì quando si è dimesso. Quello ha cambiato tutto ed ha accelerato i tempi perché abbiamo dovuto apportare dei cambiamenti immediatamente e quasi riniziare tutto da capo, perché non era ciò su cui ci eravamo accordati con i Blues e con NZRU.

 

Sei contento di aggiungere ulteriori mansioni al tuo ruolo ora che JK si è dimesso?
Sì, praticamente ora è quello che un ruolo da head coach normalmente è. Prima era diviso in due ed ora è tornado tutto sotto un solo ruolo, era ciò che avrei voluto, quindi sono contento.

 

Chi ci mettiamo nella lista della spesa per l’anno prossimo?
Difficile da dire. Crchiamo seconde linee, aperture, mediani di mischia, estremi. Diciamo che giocatori di qualità in tutte queste aree sarebbero perfetti, ma in generale sono contento con il quadro generale della squadra. Sta a noi dello staff tecnico ora far crescere questi giocatori e farli amalgamare in una sola compagine. Onestamente non sono sicuro di cosa ci sia disponibile sul mercato in questo momento, una volta seduti a tavolino vedremo chi altro possiamo aggiungere.

 

Puoi far diventare questa franchigia vincente già al primo anno o è un obiettivo a lungo termine?
Guarda, faremo il meglio che possiamo. Vogliamo vincere e se siamo nel Super Rugby abbiamo le chance per vincere. Non mi piace perdere, mai, per cui farò del mio meglio per ottenere più vittorie possibili.

 

Diciamo che sei comunque un allenatore vincente fino ad ora?
Non credo di essere malaccio, ma per me è tutto un percorso nuovo. Dobbiamo sistemare e curare i dettagli perché le cose più grandi poi, si sistemano da sole. E’ nostro dovere migliorare i dettagli… oddio parlo proprio come una allenatore adesso! Perdonatemi. Le piccole cose sono ciò su cui mi devo impegnare. Credo molto in questo.

 

Sei stato alla giuda di una delle più importanti squadre al mondo, il Tolone: cosa porti come esperienza dal Tolone ai Blues?
Credo prima di tutto conoscenza, cioè ciò che è necessario per gestire le aspettative dei giocatori, il diverso livello degli atletii. Al Tolone avevo alcuni tra i migliori giocatori al mondo:gestire loro ed allo stesso tempo i più giovani a volte presenta delle sfide non semplici, soprattutto in una stagione molto lunga. E poi tenerli motivati lungo tutta la stagione, altrimenti perdono interesse alla causa della squadra. Abbiamo alcuni grandi giocatori qui, quindi l’importante è mantenere questo equilibrio.

 

Perderai qualche giocatore per il sette l’anno prossimo?
Devo vedere. Ho alcuni giocatori che hanno giocato a sette in passato, dovrò discuterne con il direttore dell’alto livello Tony Hanks, dal momento che ci sono differnenti step: per esempio alcuni giocatori potrebbero essere impegnati solo per un periodo, chi invece più a lungo di altri. Alla fine dipenderà da ciò che Sir Gordon Tietjnes deciderà.

 

di Melita Martorana

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