Il ct inglese non vuole imporre regole ferree ai suoi giocatori in vista della RWC, ma esige comunque disciplina
Stuart Lancaster mette da subito le cose in chiaro, con autorevolezza ma non con autorità. I giocatori della nazionale inglese per la prossima Rugby World Cup non avranno alcuna limitazione o coprifuoco, a patto però che si dimostrino intelligenti e sappiano identificarsi come un modello di comportamento per tutta la gente che li sosterrà nel loro cammino iridato.
E’ questo quello che riporta il Telegraph in seguito ai polveroni che hanno minato la tranquillità del gruppo della Rosa nelle ultime settimane; con i casi di Tuilagi, Hartley e Cipriani a farla da padrone su tutti i giornali e i media.
“Ormai rischio di diventare ripetitivo. Ai giocatori non imporrò nulla di particolare, sappiano solo che se faranno qualcosa di sbagliato io e tutto il Paese ne saremo profondamente delusi”. Queste sono state le parole del ct, che nel frattempo ha dovuto risolvere pure la questione Strettle. L’ala infatti, dopo aver annunciato il suo abbandono ai Saracens ed al gruppo britannico per concentrarsi sulla prossima stagione di Top14, quando sarà nelle file del Clermont, è stata rimpiazzata da Semesa Rokoduguni del Bath. Con non pochi borbottii da parte degli addetti ai lavori che pretendevano qualche sanzione per questa condotta.
Niente di tutto questo, se non una comprensibile irritazione e la consapevolezza comunque di Lancaster che molti dei suoi giocatori lo stiano seguendo nelle sue idee e nei suoi principi di conduzione del gruppo.
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